il caso

Battipaglia finisce nella melma grazie all'incuria

Auto ferme nell’acqua, garage e negozi inondati, materiali galleggianti Il fango ha coperto strade e aree verdi, sono franati muretti e siepi

BATTIPAGLIA. Sono bastate due ore di pioggia per allagare Battipaglia, provocando ingenti danni a cittadini e imprenditori che ora sono pronti a chiedere i danni al Comune. L’acqua ha trovato facili spazi tra le crepe e le buche sull’asfalto, nei marciapiedi martoriati e tra i numerosi equivoci urbanistici di una città orfana di una puntuale manutenzione. Da anni, Battipaglia subisce il maltempo come una calamità naturale. Ieri mattina, due ore di pioggia sono state sufficienti per assistere a uno scenario da città alluvionata. Ormai una consuetudine per una comunità che teme la pioggia come un terremoto. Strade costellate di buche e voragini, caditoie e tombini otturati, una generale situazione di degrado certamente contribuiscono a rendere ogni acquazzone una calamità naturale.

 

Le zone del disastro. La catastrofe si è abbattuta su ogni quartiere, ogni strada e ogni vicolo della città. Dalla zona del cimitero e di viale della Libertà fino all’area industriale, si sono viste auto ferme in mezzo all’acqua, garage e negozi inondati, materiali galleggianti e mezzi della Protezione civile e dei vigili del fuoco in corsa da un angolo all’altro di Battipaglia. Fango e acqua hanno coperto strade e aree verdi, facendo franare muretti e siepi. Le abitazioni più vicine alla collina del Castelluccio sono state invase dal fango che veniva giù dal pendio, costringendo gli abitanti a evacuare e ad attendere i mezzi di soccorso. Chiuso al traffico per ore il tratto della Statale 19 tra Battipaglia ed Eboli. Il fango proveniente dalle cave a monte della strada ha invaso la carreggiata, rendendola impraticabile. Diverse aziende nel quartiere Aversana e nell’area industriale hanno subìto danni per centinaia di migliaia di euro.

Nel rione Taverna garage e appartamenti al piano terreno si sono completamente allagati. Via Giove, via Pacinotti, via Avogadro, via Righi e via Fermi sono state sommerse, costringendo i vigili del fuoco a intervenire per aiutare diverse persone a venir fuori da automobili, garage e case. Tra la zona industriale e il quartiere Schiavo i mezzi di soccorso hanno dovuto fare gli straordinari per trainare automobili in panne con le persone negli abitacoli in preda alla paura. Nei dintorni della villa comunale di via Clarizia, teatro dello straordinario allagamento di due anni fa, l’acqua ha quasi completamente ricoperto le auto parcheggiate nei pressi del fiume Tusciano. Le strade del mare, in particolare via Spineta e via Noschese, sono diventate un fiume in piena, rendendo difficile anche l’arrivo dei mezzi di soccorso. L’area dello svincolo autostradale è diventata un lago, con le auto costrette a fermarsi sui lati della rotatoria.

Il summit della sindaca. In strada sono scesi anche la sindaca Cecilia Francese, assessori e consiglieri comunali, che hanno girato il territorio per verificare di persona i danni. La prima cittadina ha convocato l’ufficio tecnico per una valutazione delle criticità. I tecnici hanno relazionato che, in alcune zone, si tratta di detriti e fango provenienti dalle cave a monte del centro cittadino. «Stiamo monitorando una situazione di allarme meteorologico che sta mettendo in grave difficoltà l’intera popolazione – ha commentato Francese – la settimana scorsa ho chiesto una relazione all’ufficio tecnico per gli allagamenti. Gli interventi di manutenzione sono stati effettuati, ma evidentemente non bastano. Ho dato mandato ai tecnici di effettuare sopralluoghi, durante la pioggia, in modo da capire quale sia il reale problema, cercando di porvi rimedio nel più breve tempo possibile e con le risorse disponibili».

Venerdì era stata inviata una richiesta di intervento e di sopralluogo per le zone di Taverna delle Rose, via Roma all’altezza del sottopasso ferroviario, la zona industriale, via Pacinotti, via Ligabue e via Paolo Baratta. «Intendiamo dare risposte serie e immediate ai cittadini. Purtroppo nulla in questi anni è stato fatto e ora ereditiamo una situazione complicata – afferma l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Provenza – c’è da dire anche che le condizioni meteo degli ultimi giorni sono del tutto straordinarie. I tecnici stanno effettuando i sopralluoghi, è una situazione gravosa».

Ieri mattina, la sindaca ha ordinato al comando di polizia municipale di controllare il corretto funzionamento dell’idrovora in zona litoranea. La verifica ha dato esito positivo. Effettuato anche un sopralluogo in zona agricola con i tecnici del Consorzio di bonifica per capire i motivi dei continui allagamenti. Intanto Francese, visto il perdurare della situazione di difficoltà in molte zone della città, ha deciso di convocare nei prossimi giorni un tavolo di confronto con i tecnici comunali per capire quali problemi strutturali vi siano alla base degli allagamenti che si verificano nonostante l’opera di pulizia e manutenzione già espletata. Allertata anche la Prefettura di Salerno.

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