Battipaglia dovrà ripartire da zero

Domani la probabile nomina dei commissari attesi da numerosi problemi, dalle opere pubbliche ferme al piano casa

Via all’anno zero a Battipaglia. Dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Comune, da ieri è partito il lungo iter di “purificazione” che durerà dai 18 ai 24 mesi e condurrà alle elezioni del 2016. Mentre c’è chi, negli ambienti politici, medita un ricorso al Tar avverso la decisione del consiglio dei ministri, giunta venerdì, si attende domani per l’insediamento della triade commissariale che governerà Battipaglia per i prossimi due anni.

Domattina dovrebbe infatti avvenire l’investitura ufficiale dei tre commissari nominati dal presidente della Repubblica su proposta del ministero dell’interno previa deliberazione del consiglio dei ministri. I tre membri, scelti fra funzionari pubblici e magistrati, dovranno garantire il regolare funzionamento dei servizi dell’ente. Occuperanno il posto del commissario straordinario Mario Rosario Ruffo, nominato dalla Prefettura di Salerno il 14 maggio dello scorso anno, all’indomani delle dimissioni del consiglio comunale dopo lo tsunami giudiziario che si era abbattuto sul sindaco Giovanni Santomauro.

La nuova triade incontrerà Ruffo e i dirigenti comunali per prendere contezza della situazione attuale e delle priorità da affrontare. È probabile che il commissario uscente consegni una relazione con le questioni aperte nei vari settori.

I commissari in arrivo, oltre alla quotidiana gestione amministrativa, dovranno occuparsi di vicende molto più complicate. Tra queste, i lavori del Più Europa, l’ampliamento del cimitero, in questo momento bloccato per una presunta mancanza di fondi, varie opere pubbliche, l’alienazione dei beni comunali, le concessioni sulla fascia costiera, il Piano casa, le partecipate con la liquidazione di Nuova Manutenzione. Ma anche e soprattutto il piano urbanistico comunale che andrà adottato entro il mese di luglio del 2015, escludendo ogni visione politica dal progetto che sostituirà il piano regolatore del 1972 ancora in vigore. Dovrebbe essere fatta anche pulizia, completando l’operato avviato da Ruffo e mai portato a termine, nei vari enti convenzionati o gestiti direttamente dal comune di Battipaglia. Potrebbe salutare, ad esempio, Vito Santese che occupa il doppio ruolo di presidente di Alba Ecologia e commissario liquidatore di Nuova Manutenzione.

Intanto, la politica cittadina continua a interrogarsi sul presente e sul futuro. Nel pomeriggio di venerdì, così come per l’intera giornata di ieri, partiti ed associazioni hanno organizzato riunioni private per scegliere la via migliore da seguire. Il Pd ha convocato un apposito direttivo, Fratelli d’Italia ne ha discusso ieri a Capaccio Paestum, mentre Etica e l’associazione “A717 Battipaglia e Oltre” stanno aspettando di conoscere le motivazioni e le relazioni per valutare la possibilità di presentare ricorso al Tar.

Per Giuseppe Provenza, ex capogruppo del Pdl, «è la pagina più nera della vita politica ed amministrativa di Battipaglia. Attendo di leggere il provvedimento per conoscere i nomi e cognomi dei responsabili. Quello sotto accusa è un sistema messo in piedi da molti e che io ho sempre combattuto. Accolgo questo atto con vergogna e indignazione». Secondo Nicola Vitolo dell’associazione “A717 Battipaglia e Oltre” «è profondamento ingiusto che i cittadini debbano pagare ciò che è accaduto al Comune. Il nostro impegno è di tutelarli e aspettiamo di leggere le motivazioni per valutare un eventuale ricorso al Tar».

Anche la sezione locale di Forza Nuova, presente ieri in via Italia con un gazebo, è intervenuta sulla questione. «La notizia dello scioglimento del consiglio comunale per ingerenze mafiose è il logico epilogo di un lungo e progressivo processo di sfaldamento morale della politica locale di centrodestra e di centrosinistra, che perdura oramai da vent’anni e oltre. Ora come ora, c’è solo da augurarsi che un tale terribile risvolto, sia preludio di un “reset” totale della classe politica dominante e la fine, quindi, di un modo di amministrare all’insegna del malaffare e del clientelismo elettorale».

Romeo Leo, commissario cittadino dell’Udeur, commenta e chiude: «Battipaglia non merita questa situazione, noi ci affidiamo alla magistratura. Inutile fare ricorso come qualcuno dice. Siamo indignati».

Francesco Piccolo

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