Battipaglia. Clandestini nei campi, arrestati "caporale" e camionista

Gli irregolari reclutati per lavorare in un terreno a Cioffi. Le indagini dei carabinieri ora si estendono anche alla ditta di Reggio Calabria che aveva fittato il terreno coltivato ad angurie

• BATTIPAGLIA. Arrestati il caporale e l’autista dell’autocarro carico di extracomunitari bloccato l’altro ieri sulla Statale 18, all’altezza della localitá Mulino di Braggio. Il provvedimento è stato adottato dalla Procura che, al termine degli accertamenti dei carabinieri, ha disposto il fermo del 54enne Giuseppe Colonnetti, di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, ma domiciliato a Sarno, autista del mezzo sul quale erano stati stipati gli immigrati, e del presunto "caporale", Moussa Brahim, 50enne di origine tunisina ma domiciliato ad Eboli.

• L’ipotesi di accusa formulata dopo i primi accertamenti - condotti dai Carabinieri della Stazione di Battipaglia, guidati dal maresciallo Matteo Castoro, e coordinati dal comandante di compagnia, il capitano Giuseppe Costa - è quella di favoreggiamento della permanenza di immigrati clandestini sul territorio nazionale al fine di trarne profitto. Gli arrestati, dopo le formalitá di rito, sono stati condotti nella nottata di ieri nel carcere di Fuorni, dove dovranno rimanere a disposizione dell’autoritá giudiziaria.

• I due, secondo una prima ricostruzione, erano diretti col loro carico di disperati ad un’azienda in localitá Cioffi dove una ditta di commercializzazione di frutta ed ortaggi di Reggio Calabria, aveva preso in fitto tempo fa un vasto appezzamento di terreno coltivato ad angurie. Secondo gli inquirenti il "caporale" aveva reclutato gli otto extracomunitari per eseguire le operazioni di raccolta e carico dei frutti da spedire poi in Calabria. I carabinieri, in queste ore, stanno eseguendo una serie di accertamenti nei confronti della ditta reggina per l’adozione di eventuali provvedimenti per l’irregolare impiego di mano d’opera in agricoltura.

• Gli otto stranieri (che venivano trasportati sul camion nascosti in casse di pomodori) erano stati liberati dai carabinieri giá nella mattinata di sabato, dopo essere stati dissetati anche da alcuni automobilisti che, in fila per l’esodo, avevano assistito all’operazione dei militari. Ad insospettire i carabinieri erano stati i grandi cassoni verdi utilizzati nella raccolta dei pomodori, caricati sul camion nonostante fossero vuoti. Da qui i controlli con gli immigrati che, per evitare di essere identificati perché irregolari, avevano tentato la fuga.
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