LE AMMINISTRATIVE

Battipaglia, ballottaggio: è tempo di apparentamenti

Visconti pronto a offrire il “collegamento” a Mirra, che è riluttante. Ex sindaci sotto esame. E Francese prepara i parcheggi

BATTIPAGLIA - Apparentamento. È la parola chiave. Un’espressione ricorrente nel gergo politico d’una Battipaglia che si prepara al ballottaggio tra la sindaca uscente, Cecilia Francese, ed il suo avversario, Antonio Visconti. Un mantra, in vista dei secondi turni: d’apparentamento s’è parlato pure martedì sera, quando, al “San Luca”, il presidente del Consorzio Asi ha riunito le anime della sua coalizione per definire le strategie della “missione remuntada ”. Nelle prossime ore, gli uomini di Visconti proporranno su un piatto d’argento l’apparentamento, il collegamento tra liste avversarie al primo turno, agli outsider delle amministrative del 2021, i candidati di “Civica Mente”, il movimento di giovani (e meno giovani) a supporto di Maurizio Mirra che è riuscito a rosicchiare un lusinghiero 8,2 per cento. E che, in tal modo, riuscirebbe a portare in consiglio comunale pure il record-man della lista, Valerio Giampaola, capace d’ottenere ben 409 voti.

Liste e deleghe. Apparentamento, sì, ma non solo. Nei corridoi del “San Luca”, infatti, s’è parlato pure d’un assessorato da affidare, in caso d’elezione, proprio al fondatore del gruppo nato nel 2013: una soluzione che consentirebbe a Mirra, che riveste incarichi dirigenziali in polizia a Roma, di poter dedicarsi alla politica a tempo pieno e di lasciare un posto in’aula pure a Enrica Bichi, “civicamentiana” da 291 crocette. L’apparentamento - sempre in caso di rimonta - sacrificherebbe il seggio di Gelsomino Megaro (Campania Libera). Apparentamento, sì, ma non per forza: i viscontiani, prima d’ogni cosa, vogliono proporre ai “ragazzi di Civica Mente” - adesso anche loro, sardonicamente, hanno preso a definirsi così - un’integrazione del programma. In vista d’un accordo.

Mirra non vuole. Offerte tutt’altro che irrinunciabili per i “terzi incomodi”, che, per ora, vogliono sì interloquire con i candidati a sindaco sui programmi, ma soltanto in vista d’una collaborazione con la futura amministrazione - qualsiasi essa sia - all’indomani del ballottaggio, senza schierarsi alla vigilia del 17 ottobre. L’accordo fa paura: il timore è che, sulla scorta di quanto accaduto al gruppo d’Ugo Tozzi col “patto nobile” siglato con la Francese nel 2016, un’intesa possa affievolire la spinta propulsiva del movimento dopo otto anni d’attivismo. «I matrimoni si fanno in due», disse Visconti lunedì sera. Se “s’ha da fare” o meno, con l’uno o con l’altro, dipende solo da Mirra e dai suoi.

Alleati pesanti. Sotto esame, in “casa Visconti”, pure gli ex sindaci, ché, alla prova dei voti, l’apporto degli alleati “ingombranti”, Fernando Zara e Alfredo Liguori, ha mosso poco. Giuseppe Cuozzo (“Liberali e Solidali”), che negli ultimi giorni ha incassato l’appoggio di Zara, ha ottenuto sì 490 crocette, ma sono appena tre più delle 487 che, senza quell’ausilio, ottenne nel 2016. E uno dei candidati più vicini a Zara, Franco Magliano, in cinque anni è passato da 201 a 175 preferenze. Non va meglio a quelli più vicini a Liguori. Luigi D'Acampora, che era a 611, è calato a quota 450 (cifra parimenti lusinghiera), mentre la cugina Luisa Liguori è passata da 583 a 289 crocette. Ed è fuori dall’aula consiliare a prescindere dal ballottaggio che i “viscontiani” vogliono provare a vincere. Niente resa. Nelle scorse ore hanno preso contatti pure con un’agenzia di comunicazione partenopea, che in passato ha seguito la campagna elettorale del Pd nelle grandi città italiane. Vogliono “departiticizzarsi”, alimentare l’anima civica. E racimolare fino all’ultimo voto. Di casa in casa. Per battere Francese e «partito del Covid» (così l’ha chiamato Visconti martedì interloquendo coi suoi, ché la pandemia avrebbe agevolato i sindaci in carica). “Apparentati” o (più probabilmente) meno.

Casa Francese. Se l’ultima parola sul collegamento delle liste va pronunciata entro domenica, è impossibile, ad oggi, l’apparentamento con Francese. La sindaca, che pure vuole l’accordo con Mirra, non è disposta a togliere il posto a uno dei propri eletti. Finora nessun incontro ufficiale: solo un casuale incrocio negli studi di un’emittente televisiva locale, martedì pomeriggio, ma nulla di più. I “francesiani”, ad ogni modo, sono in contatto con i pentastellati: in molti, nella “base” grillina, preferiscono la sindaca uscente al candidato dem. Posizione simile a quella più sfumata - del gruppo di Carmine Bucciarelli, che è neutrale ma, tra i due contendenti, prediligerebbe l’endocrinologa. La sindaca non farà comizi di ringraziamento: in cantiere ce n’è solo uno, ed è quello di chiusura. E sul finir della prossima settimana, a tre giorni dal ballottaggio, la prima cittadina dovrebbe tagliare il nastro del parcheggio del “Piu Europa”: voci di corridoio ci vedono l’occasione per una visita “istituzionale” (e clamorosa, visto che “l’altra” Forza Italia ha appoggiato Brunello Di Cunzolo) del ministro per il Sud, Mara Carfagna.