IL FEMMINICIDIO

Battipaglia, Aiello: «Maria Rosa mi augurava la morte»

La confessione dell'uxoricida e le prime ricostruzioni del pm: «Prendeva il coltello». L’ossessiva gelosia e i registratori in casa

BATTIPAGLIA - «Ma respiri ancora? Ma non sei ancora morto?». Parole che Maria Rosa Troisi, la 37enne uccisa con una coltellata alla gola nella tarda mattinata di mercoledì, avrebbe pronunciato all’indirizzo del marito Marco Aiello, l’idraulico 40enne che l’ha ammazzata. Si legge nell’imputazione provvisoria redatta da Licia Vivaldi, pm titolare delle indagini sul femminicidio di via Flavio Gioia, nella richiesta di convalida d’arresto presentata – e prevedibilmente accolta – al gip Giovanna Pacifico. Ricostruzione, quella del sostituto procuratore, che ricalca le corpose dichiarazioni rese dall’uxoricida (reo confesso), che per ora, quindi, sarebbe ritenuto attendibile in attesa dei più dettagliati riscontri che s’attendono dalla successiva fase investigativa volta a fare chiarezza sullo scioccante assassinio.

 

TUTTI I DETTAGLI SUL QUOTIDIANO IN EDICOLA