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Battaglia sui canoni per la depurazione

NOCERA SUPERIORE. «"Non comprendiamo il motivo per cui il Comune non ha provveduto a inviare personalmente a tutti la notizia del rimborso per la depurazione. Chi non lo sa o ha perduto le bollette...

NOCERA SUPERIORE. «"Non comprendiamo il motivo per cui il Comune non ha provveduto a inviare personalmente a tutti la notizia del rimborso per la depurazione. Chi non lo sa o ha perduto le bollette vecchie non potrà riavere i soldi indietro».

È quanto denunciato dal Pd per voce di Lello Raimondi. «I cittadini hanno dovuto pagare anche una marca da bollo. Ma il problema vero è che il Comune lo sa chi ha dovuto impropriamente pagare il rimborso negli ultimi anni. Perché si deve costringere la cittadinanza a trovare bollette vecchie, col rischio di non averle più e quindi di non poter usufruire del rimborso? Questa comunicazione sulla restituzione dei soldi doveva essere eseguita d’ufficio a tutti», continua Raimondi. La questione riguarda il rimborso per la depurazione dell’acqua. Il rientro dei soldi nelle tasche dei cittadini ammonterebbe ad un milione e 300mila euro. Non essendoci impianti di depurazione o temporaneamente inattivi o mal funzionanti, i cittadini hanno diritto ad avere indietro i soldi del canone relativo.

La prima tappa fissata per la presentazione di istanza era il 10 ottobre. Come annunciato a giugno dal sindaco Gaetano Montalbano «l’Ente ha l’immediata disponibilità economica per rimborsare tutti i cittadini, senza usufruire della rateizzazione ma, addirittura, restituendo i soldi versati in un’unica soluzione».

Ma dagli uffici di Palazzo di Città si replica: «I soldi andavano all’Ente d’Ambito, che vuole le ricevute cartacee dei pagamenti. Alcuni pagavano direttamente all’Equitalia. Quindi non era possibile identificare uno a uno gli utenti che hanno pagato questo canone. Devono portare le bollette».

Davide Speranza

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