L'intervista

Bastolla: «In spider a rimorchiare»

Salernitano, attore professionista, vive tra Salerno e Roma, dove calca i palcoscenici teatrali sia in ruoli comici che drammatici. 

SALERNO. Salernitano, attore professionista, Lucio Bastolla vive tra Salerno e Roma, dove calca i palcoscenici teatrali sia in ruoli comici che drammatici. Ha fatto parte, per oltre duecento spettacoli, del grande musical “Scugnizzi”, di Claudio Mattone.

Attore poliedrico, Bastolla, ha lavorato al fianco di Vittorio Marsiglia ed è stato docente di “linguaggi non verbali e improvvisazione”, ma è si è segnalato all’attenzione nazionale soprattutto come interprete di un genere difficile, ormai “in estinzione”, quello della “macchietta”.

Per Bastolla l’estate è sinonimo di?

«Caldo. Noi italiani già sudiamo tutto l'anno, d’estate di più... ».

La prima vacanza estiva all’estero?

«A Parigi. Venti giorni indimenticabili. Avevo 18 anni, dopo l’esame di maturità. Lì avevo un amico e giravo per le strade della Francia con una mitica motocicletta, una Kawasaki granata. Anni ruggenti che rimarranno per sempre nella mia memoria».

La vacanza più bella che ha fatto qual è stata?

«Con mia moglie in Toscana e Umbria in auto. Il paesaggio italiano è meraviglioso, spesso andiamo all’estero senza conoscerlo appieno».

I lidi che frequentava a Salerno da ragazzo?

«I bagni Savoia al porto negli anni settanta. Acqua limpida dietro l’angolo di casa. C’era la mitica sorgente “Acqua del fico” che i bagnanti potevano raggiungere solo via mare, a nuoto o con i pedalò. Negli anni successi ci spostammo al Lido Mercatello e qui c’è un aneddoto significativo: dal centro storico prendevamo il bus, il cui biglietto dalla stazione in poi era considerato come “extraurbano”. Poi vennero gli anni del lido “La Crestarella”».

Uno spettacolo o un concerto visto d’estate che non dimenticherà?

«Ravello, la notte di San Lorenzo un concerto all’alba».

Il piatto estivo per lei?

«L’impepata di cozze, saporita, popolare, semplice ed economica».

L’estate è anche noia?

«Mortale. Però c'è anche quella oziosa e pensosa della siesta, quando sono tutti in casa a riposare con le tapparelle chiuse e le tende abbassate».

I suoi dischi dell’estate?

«Sono canzoni legate al passato. Agli anni Settanta e Ottanta. Poi tutte le canzoni di Fred Bongusto e Peppino di Capri, le sentivamo a manetta negli stabilimenti balneari».

La copertina di un disco in vinile che conserva?

«“Alessandra” dei Pooh. Ce l'ho ancora e posso ancora ascoltarlo perché ho conservato l'intero impianto hi-fi: piatto, amplificatore, equalizzatore, casse, lettore musicassetta acquistato nel 1975 dal mitico “Baggiano & Cavaliere” al prezzo di 800mila lire, 413 euro al cambio, praticamente uno stipendio dell'epoca».

L’auto dell’estate e della gioventù?

«Avevo una spider, un Duetto dell’Alfa Romeo, rossa cabrio. Acquistata di quarta mano, ci volevano trentamila lire (15 euro, ma all’epoca era una bella somma, ndr) di benzina per arrivare all'Africana ma faceva la sua figura con le ragazze straniere, soprattutto le tedesche».

Ha dei trascorsi da musicista se non sbaglio.

«Ero bassista in un gruppo musicale. Ci chiamavamo gli Underground. In estate suonavamo nei locali notturni della Costiera Amalfitana, anche al famoso Africana, locale ormai nella leggenda. Iniziai come al solit. o con il pianoforte, poi mi accorsi che era un tantino difficile trasportarlo d'estate in spiaggia per far colpo sulle ragazze. E allora, quasi per gioco, iniziai a suonare la chitarra. Poi dalla chitarra passai al basso elettrico».

Da attore professionista è spesso a Roma. Le piace rivedere il film “Il Sorpasso” con le atmosfere della metropoli estiva?

«Roma è sempre molto bella. Cambiano i colori e le sfumature secondo il periodo dell’anno... il Sorpasso è tra i film di Risi che non prediligo particolarmente».

Fughe in Costiera?

«Mai in questo periodo. La Costiera è bella d’inverno, quando ci sono solo gli abitanti e pochi turisti».

Una situazione comica tipica di italiani in vacanza?

«Negli aeroporti stranieri quando la soave voce all’altoparlante comunica, in lingua inglese, il momento dell’imbarco. La presenza degli italiani si nota subito. Ognuno corre in direzioni diverse. Perché, tra di noi ce lo possiamo dire: noi italiani l’inglese lo parliamo poco. Io invece per niente».

Cosa rappresenta per i salernitani la spiaggia di Santa Teresa?

«Per me, che sono del centro storico, tante cose. Soprattutto il torneo di calcetto».

Come trascorrerà questa estate? «Come sempre, lavorando».

Spettacoli in programma a Salerno e nel Salernitano?

«Il 14 agosto al teatro dei Barbuti con “Ai Bagni Regina Margherita... una improponibile Francesca da Rimini”, mio libero adattamento da Antonio Petito. Vi aspetto tutti quanti, mi raccomando non mancate».

©RIPRODUZIONE RISERVATA