GIUSEPPE LANZARA 

«Basta con clientele e ingiustizie sociali»

PONTECAGNANO FAIANO. Lanzara, perché gli elettori dovrebbero votarla? Perché sono giovane, ma ho alle spalle quindici anni di esperienza politica. E perché ho già un lavoro e vivo la gestione della...

PONTECAGNANO FAIANO. Lanzara, perché gli elettori dovrebbero votarla?
Perché sono giovane, ma ho alle spalle quindici anni di esperienza politica. E perché ho già un lavoro e vivo la gestione della cosa pubblica come un impegno al servizio dei cittadini e non uno strumento per arrivare a fine mese. Inoltre, perché sono coerente con le mie idee e i miei principi e mai ho cambiato schieramento o casacca per convenienza. E, ancora, per interrompere, stavolta definitivamente, un sistema vigente a Pontecagnano da circa un ventennio, basato su clientelismo, ingiustizie sociali, parassitismo politico, promesse mai mantenute e sciatteria istituzionale.
Quali saranno, nel caso in cui venisse eletto, le priorità?
È arrivato il tempo di fare, per esempio partendo dalla riattivazione della guardia medica, cosa che faremo nei primi 100 giorni. E poi ripristineremo la sicurezza attraverso l’istituzione di sedi distaccate della polizia municipale in tutti i quartieri; ci occuperemo del lavoro, creando delle opportunità per tutti, per consentire di superare la crisi economica con successo e dignità. Renderemo Pontecagnano Faiano una realtà vivibile, ottimizzando il trinomio mare-pianura-collina ed investendo in infrastrutture primarie e secondarie. Basta creare fazioni tra l’uno e l’altro quartiere. Io sarò il sindaco di tutti.
Attraverso quali criteri sceglierà la squadra di governo?
La Giunta sarà il risultato di una valutazione che faremo a competizione finita. Ad oggi non ci sono accordi fatti né sopra né sottobanco. Ho letto messaggi in cui qualche sprovveduto chiedeva agli amici e conoscenti il voto per il proprio candidato al ruolo di primo cittadino perché questi gli aveva assicurato la poltrona di vicesindaco. È allucinante vedere un sistema così radicato e così disinvolto. Noi terremo conto di due criteri: la volontà popolare e la competenza.
La campagna elettorale non è stata scevra da polemiche. Vuole dire qualcosa al suo avversario?
A Francesco Pastore e ai cittadini ricordo che la campagna elettorale, anche se vissuta con entusiasmo, resta un’occasione di confronto basato sul senso umano e sul rispetto tra le persone. Non c’è niente di più bello che ammirare i miei sostenitori uniti da ideali e programmi condivisi, da legami, da amicizie. Essere oggetto di calunnia o vedere sui social circolare immagini distorte e strumentali mi ha per questo duramente amareggiato, prima come uomo, marito e padre, e poi come personaggio pubblico. Io e Pastore non siamo nemici, siamo avversari, visibilmente diversi, ma non duellanti.(g.d.s)
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