«Basta col deluchismo serve aria nuova Mi candido a sindaco»

Alfonso Siano, dopo 5 anni di panchina, scende in campo L’ex consigliere progressista: «Nulla è stato fatto per lo sport»

SALERNO. È un uomo di sport “prestato” quasi per caso alla politica. Alfonso Siano, infatti, per molti anni è stato l’anima della pallacanestro Salerno e sotto di lui si sono formati tantissimi cestiti, alcuni dei quali sono arrivati a giocare persino in nazionale. Dal 2006 al 2011 ha rivestito anche il ruolo di consigliere comunale, eletto nella lista dei Progressisti, ma l’esperienza non l’ha soddisfatto. Tant’è che non si è più ripresentato, decidendo di restare in panchine e di osservare, da esterno, l’evolversi della situazione. Ma adesso, visto che niente è cambiato e che senza Vincenzo De Luca la situazione rischia addirittura di peggiorare, medita un ritorno. Stavolta, tuttavia, non più come comparsa ma come attore principale. Perché il desiderio di Siano è di schierarsi ai nastri di partenza nelle vesti di aspirante sindaco.

«Se riesco a formare una lista – confida – con persone che la pensano come me, allora mi rimetterò in gioco».

Come mai questa scelta?

Non mi piace fare il comprimario. E per nulla al mondo tornerei a riscaldare la sedia, come ho fatto per un quinquennio. So che la mia avventura, nel caso in cui dovesse concretizzarsi, sarà difficile, in quanto la gente ha paura di esporsi e di schierarsi contro il sistema. Ma, nonostante le difficoltà a cui andrò incontro, ci voglio provare. E soprattutto ho l’intenzione di non restare in disparte per poter essere in grado di rendere pubbliche le mie idee e i miei progetti.

Nei cinque anni in cui è stato consigliere di maggioranza non è riuscito a farlo?

Assolutamente no. Vincenzo De Luca è una persona intelligente, con doti al di fuori del comune, ma ha un grande difetto: non dà spazio agli altri e avoca a sé tutte le competenze. Con lui è difficile persino pensare, se non sei d’accordo con la sua linea. Proprio per questo mi meraviglio di come tante persone, che non hanno mai avuto voce in capitolo, continuino a restare al suo fianco e a candidarsi. Facendo, poi, scena muta per tutta la consiliatura. Per questo motivo avevo deciso di rassegnare le dimissioni da consigliere comunale già nel 2010, un anno in anticipo rispetto alla scadenza del mandato.

Lo fece?

Espressi la mia volontà durante una riunione di maggioranza, prima di un Consiglio comunale. Ma fu lo stesso De Luca a chiedermi di non ufficializzare la mia scelta, in quanto c’erano le elezioni regionali e temeva di essere danneggiato dalla mia decisione.

De Luca ha amministrato per un ventennio Salerno. Secondo lei con quali risultati?

L'ex sindaco ha tantissimi i meriti. E, in particolare, durante i primi anni di sindacato, ha trasformato la città, dando impulso a molte attività. Ma non si può pretendere di amministrare una città in eterno. E questo è stato il suo principale errore. Perché in qualsiasi campo e, quindi, anche in politica e nell’amministrazione pubblica, c'è bisogno di aria nuova, di rinnovamento.

Questo non capita a Salerno, dove abbiamo gente che fa l’assessore ormai da 20 anni.

Un’anomalia tutta salernitana che ritengo non abbia più ragione d’esistere.

Ritiene che in tutti questi anni siano stati trascurati gli sport cosiddetti minori?

Non lo dico io ma è sotto gli occhi di tutti. E questo in quanto a Salerno manca la cultura dello sport. E, di conseguenza, anche nell’Amministrazione comunale si riscontra questa carenza. Esiste solo ed esclusivamente la Salernitana e, per tutti gli altri sport, mancano le strutture. E ciò comporta una grande difficoltà per poter portare avanti qualsiasi progetto sportivo. Senza palazzetti, infatti, è difficile se non impossibile trovare sponsor. E così le attività sono portate avanti da volontari, che ritagliano uno spazio nel loro tempo libero, per dedicarsi alla formazione sportiva, togliendo tanti ragazzi dalla strada. È ora che il Comune faccia la sua parte. ©RIPRODUZIONE RISERVATA