DOPO SOLI 10 MESI

Baronissi torna al votoCosimato è stato sfiduciato

Già insediato il commissario ad acta in Comune, i cittadini saranno chiamati alle urne il 6 e 7 giugno prossimi

Baronissi verso nuove elezioni: si torna alle urne dopo 10 mesi. Il Comune da ieri pomeriggio è commissariato: la cittadina va di nuovo al voto il 6 e 7 giugno prossimi per il rinnovo di Palazzo di Città, dopo che undici consiglieri hanno rassegnato le dimissioni. Ieri alle 16 il sindaco, Franco Cosimato, ha consegnato le chiavi di Palazzo di Città al commissario ad acta nominato dal Prefetto, Rosa La Ragione.
«Volevamo dignità»: queste in sintesi le motivazioni fornite da Enrico Siniscalchi e Carmen Roma, entrambi di maggioranza, della lista di centrodestra "Liberi e leali", (che si sono dimessi insieme a Geppino Autuori con gli otto consiglieri di opposizione). Gennaro Esposito, capolista di "Liberi e leali", che ha affiancato il sindaco in campagna elettorale ed è stato costretto a dimettersi da assessore in piena crisi di maggioranza, ha puntualizzato: «C’erano degli accordi pre elettorali che il sindaco non ha rispettato», mostrando un documento e annunciando che il centrodestra concorrerà da solo nella prossima competizione elettorale. «Esposito sarà il nostro candidato sindaco» ha annunciato Siniscalchi aggiungendo che «una sola esperienza di alleanza con il centrosinistra può bastare». Il centrodestra ha commentato che il primo cittadino è stato sfiduciato perchè non si sentivano più rappresentati nell’amministrazione comunale, pur avendo contribuito alla sua elezione con 1413 voti.
«Il sindaco ha mortificato Esposito per una squallida questione di poltrone», ha continuato Siniscalchi precisando di averlo sfiduciato solo dopo aver cercato un accordo. Il centrodestra ha chiesto a Cosimato «di non cedere a ricatti» riferendosi alla recente crisi conclusasi con la nomina di tre nuovi assessori (Carmine Pagliara, Luca Galdi, Peppino Giordano). «Abbiamo offerto delle soluzioni al sindaco, e chiesto garanzie, ma ci ha risposto che noi non avevamo i numeri». Roma ha aggiunto che «il sindaco non ha reso omaggio a chi ha concorso per la sua vittoria». «Avrebbe dovuto mantenere una posizione di equilibrio, che non ha garantito neanche per il futuro», ha sottolineato Esposito.
«Lascia perplesso - ha spiegato Cosimato - l’atteggiamento di un consigliere entrato in maggioranza nel consiglio di mercoledì, ero aperto a ogni soluzione», ha detto riferendosi a Autuori, uno dei firmatari. «C’è stata la sfiducia del Pd» ha conscluso. Era in corso, infatti, un tentativo per portare il Pd in maggioranza e unire il partito. Un tentativo fallito.
Marcella Cavaliere