Barbuti interrogato sull’affare Cofima

Il presidente del consiglio: «Non sapevo della lottizzazione, qualcuno ci ha indotto in errore». Carleo si presenta al Comune

Ieri il presidente del Consiglio Antonio Barbuti è stato il primo ad essere sentito dal pm della Dda Vincenzo Montemurro sull’affaire Cofima, una costola della più ampia inchiesta della Dda sul presunto accordo illecito tra politici e imprenditori per l’aggiudicazione di appalti pubblici, che sta investendo il comune di Cava. In particolare Barbuti ha chiarito alcuni passaggi effettuati nell’assise consiliare, che hanno portato all’acquisto dell’immobile.

Ha ammesso di aver approvato, insieme al sindaco ed altri 15 consiglieri (tutti raggiunti da un avviso di garanzia) la delibera di indirizzo per l’acquisto della Cofima. «Ho approvato il documento in buona fede, pensando l’operazione fosse vantaggiosa per la città – ha spiegato il presidente del consiglio comunale – Negli atti allegati alla delibera, peraltro, non vi era niente che lasciasse pensare ad una lottizzazione sull’area; tale circostanza, infatti, è emersa solo dopo specifiche ricerche degli uffici, eseguite dietro richiesta della magistratura».

Barbuti si è reso disponibile a collaborare con la magistratura ed ha invitato i consiglieri a dire tutto quello che sanno ai giudici. «Spero che siano presto accertate eventuali responsabilità – ha aggiunto – Sono curioso di sapere se c’è qualcuno che, in cattiva fede, ci ha indotto in errore. Io penso che non è lontana la possibilità che siamo stati utilizzati da chi conosceva la reale situazione o, forse, da qualcuno che, su quell’area, voleva farci qualcosa di diverso dall’ospedale». Ha, poi, concluso: «Mi dispiace che, dopo trentadue anni di onorato lavoro per la pubblica amministrazione, abbia dovuto avere un avviso di garanzia con l’aggravante di una perquisizione».

Intanto, ieri al Comune, l’ex assessore Alfonso Carleo (al quale il gip Vincenzo Di Florio ha revocato gli arresti domiciliari nella giornata di giovedì) è intervenuto alla presentazione del nuovo assessore al Bilancio Angelo Borrelli. Accompagnato dalla moglie, Carleo si è recato prima a colloquio dal sindaco Marco Galdi e, poi, si è seduto tra il pubblico – visibilmente commosso – ad assistere alla conferenza.

Ed il sindaco non ha mancato di riconoscere i meriti dell’ex assessore. «Se sono stati intrapresi circa venticinque piccoli ma significativi interventi in città lo si deve al suo lavoro – ha detto Galdi – Nell’inaugurazione di grandi opere spero che, per il taglio del nastro, vorrà essere al mio fianco». Il sindaco ha, poi, aggiunto: «Il fatto che Alfonso sia stato messo in libertà è un segnale positivo. Siamo fiduciosi che non ci sarà neppure un rinvio a giudizio, ma attendiamo l’esito del lavoro della magistratura». Ad aggiornare la situazione di Carleo (che non ha voluto rilasciare dichiarazioni) è stato l’avvocato Giuseppe Annunziata, che lo sta assistendo insieme all’avvocato Alfredo Messina. «Il gip ha incrociato le sue dichiarazione con quelle delle altre persone sottoposte ad interrogatorio ed ha deciso che non ci sono più esigenze cautelari da tutelare – ha spiegato – Restano da chiarire alcuni fatti ancora oscuri, ma mi auguro che questa storia avrà un esito positivo per la difesa». Il legale ha, infine, chiarito che «non sono emersi ulteriori elementi nell’indagine. Il gip ha ritenuto che tutto sia cristallizzato nell’interrogatorio e nei documenti presi al Comune e nello studio di Alfonso».

Alfonsina Caputano

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