Bankitalia: il calo rallenta ora la crescita è possibile

La banca centrale: crescono export e turismo, accelerare la spesa dei fondi Ue Caldoro: «Stiamo facendo buon lavoro». Tavella (Cgil): «Attenti alle illusioni»

NAPOLI. Nei primi mesi del 2013, in Campania il calo dell’economia è rallentato. I segnali di ripresa si collocano a un livello intermedio fra quelli, relativamente più intensi, del Centro-Nord e quelli, mediamente più deboli delle altre regioni del Sud. Lo rileva la Banca d’Italia nell’aggiornamento congiunturale, presentato ieri a Napoli. Per Bankitalia, un ritorno alla crescita del Pil nel 2014 appare possibile, soprattutto se proseguirà l’accelerazione nella spesa dei fondi strutturali dell’Ue. I segnali di ripresa economica in Campania, nei primi nove mesi del 2013, si sono manifestati, secondo i dati della Banca d’Italia, soprattutto per le imprese industriali di maggiori dimensioni, per quelle esportatrici e per i comparti dei servizi meno dipendenti dalla domanda delle famiglie. Crescono lievemente le esportazioni (+0,3%) e anche i flussi turistici, mentre resta sostanzialmente stabile il numero degli occupati che crescono nel settore dell’industria ma continuano fortemente a calare in quello delle costruzioni. Continua a crescere, però, il numero di persone in cerca di lavoro che in Campania sono 440.000, circa il doppio del livello pre-crisi.

«I primi segni di ripresa - spiegano Giuseppe Boccuzzi, direttore della sede di Napoli della Banca d’Italia, e Giovanni Iuzzolino, responsabile della divisione ricerca e analisi economica territoriale della Campania per la Banca d’Italia - vengono percepiti subito dalle imprese in termini di ordinativi; i secondi a percepirli siamo noi analisti; poi vengono le banche che registrano una migliore performance della restituzione dei prestiti. Solo alla fine del ciclo gli effetti si vedranno anche per le famiglie, quando cioè le imprese ricominceranno a investire. Una fase, questa, a cui non siamo ancora giunti, visto che ci troviamo al secondo step e che gli imprenditori per ora attendono una stabilizzazione dei segnali positivi prima di programmare investimenti».

«La situazione resta difficile ma i dati di Bankitalia confermano che stiamo facendo un buon lavoro», ha detto il presidente della Regione, Stefano Caldoro. «È un riconoscimento autorevole - ha aggiunto - La crisi ha effetti molto duri sui giovani, sulle famiglie e le imprese ma la Campania fa meglio di altri».

«I dati diffusi da Bankitalia non devono alimentare illusioni, il lavoro da fare è ancora tanto, in particolare occorre spendere bene i fondi europei che sono ormai l’unica risorsa disponibile», ha detto il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella. «I fondamentali rimangono negativi e la strada della ripresa deve passare obbligatoriamente dal rilancio dell’occupazione e dei consumi».