in via moro e a santa lucia

Bando per realizzare due “case dell’acqua”

È buona anche se per natura è inodore ed insapore. Può essere con o senza gas, ma è bene che sia filtrata. È l’acqua, il primo elemento da cui è nata la vita e che consente di mantenere la vita, che...

È buona anche se per natura è inodore ed insapore. Può essere con o senza gas, ma è bene che sia filtrata. È l’acqua, il primo elemento da cui è nata la vita e che consente di mantenere la vita, che presto anche a Cava de’ Tirreni sarà erogata dalle cosiddette case dell’acqua, delle strutture moderne che sostituiscono un po’ le antiche fonti dalle quali zampillava acqua fresca e pura. Le due casette saranno posizionate a via Aldo Moro e nel parcheggio retrostante a piazza Baldi a Santa Lucia.

L’obiettivo è ridurre l’acquisto di acqua minerale e, nel contempo, l’utilizzo delle bottiglie di vetro e plastica. Nei giorni scorsi il Comune ha pubblicato sulla “home page” del sito istituzionale il bando che dà il via libera alla gara d’appalto per l’affidamento, la progettazione e la realizzazione e la gestione degli impianti, che offriranno acqua microfiltrata naturale e gassata, proveniente dall’acquedotto comunale.

Il costo complessivo degli impianti ammonta a circa 97mila euro, di cui 61mila e 500 saranno stanziati dalla Provincia mentre i restanti 35mila e 500 euro saranno a carico del Comune. Come si sottolinea nella delibera di giunta dello scorso 17 ottobre, l’acqua dovrebbe essere venduta al prezzo popolare di massimo 7 centesimi al litro.

Nel bando, poi, si precisa che il contratto di concessione avrà la durata di sette anni, con possibilità di proroga per un altro anno. Gli interessati dovranno far pervenire la domanda e la relativa documentazione richiesta all’ufficio protocollo del Comune, entro le ore 12 del prossimo 3 marzo. Le proposte saranno esaminate da un’apposita commissione, che valuterà la qualità architettonica del manufatto nel contesto, le modalità di gestione del servizio ed il costo a vendita, per litro, dell’acqua gasata e non.

Alfonsina Caputano

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