Bancarelle e abusivi Viale Amendola diventa una casbah

La festa dei Santi Cosma e Damiano trasformata in incubo Le proteste dei negozianti “assediati”, i pedoni in trincea

Si chiude tra le polemiche la festa più attesa dell’anno, quella dei Santi Cosma e Damiano. Il centralissimo viale Amendola inaccessibile ai pedoni, automobilisti bloccati agli incroci e dalle bancarelle scatenano la protesta di negozianti e cittadini: «le bancarelle sul viale restringono il passeggio e la gente fila dritto per uscire dalla calca senza guardare le vetrine - commenta un pasticcere – l’affluenza che c’è durante questi due giorni potrebbe portare benessere al commercio ebolitano, invece lo distrugge». Baracche autorizzate da un lato, distesa di lenzuola con scarpe e borse taroccate dall’altro: in mezzo uno stretto corridoio per migliaia di persone: «un disabile è rimasto bloccato – racconta il titolare di un bar – tutti erano in balìa della folla, bambini compresi».

Il viale principale della città trasformato in un percorso di guerra fino a tarda notte quando le famiglie ebolitane rientrate a casa hanno lasciato campo libero ai sostenitori della tradizione: la notte di veglia ai Santi. La notte bianca ebolitana nata da un’usanza religiosa si è evoluta nella movida sfrenata: «da mesi nella "desolata piazza della Repubblica c'è un presidio di giovani militari coi carabinieri. Ieri sera, nell'unico giorno di caos totale, nessuna presenza del genere, nè posti di blocco dopo l'una di notte - commenta Mariateresa - allora si gioca alle 4 di mattina a ‘lancia una bottiglia’ sulla testa di un ambulante mentre dorme...».

E c’è chi denuncia i bivacchi e le tende da campeggio montate davanti all’inizio del viale: «non abbiamo visto nessun bagno chimico in giro, come hanno fatto tutti gli ambulanti presenti sul viale da due giorni? – si chiede Anna – è disumano, io vivo da anni sul viale Amendola ed ogni hanno ho vissuto la notte di San Cosma e Damiano ma quest’anno si è toccato il fondo». Inviperiti i commercianti che alla vigilia della festa si sono ritrovati letteralmente invasi da ambulanti, forse abusivi, che hanno esposto la loro merce all’ingresso dei loro negozi. Una città divisa in due: se da un lato il vialone era stracolmo di persone, bancarelle e tavolini, dall’altro lato regnava la desolazione: «siamo rimasti aperti fino a tardi - ha commentato un commerciante – ma è stato mortificante avere le vetrine accese e non vedere passeggiare nessun dal nostro lato del marciapiede”». La tregua è arrivata alle 10 di ieri quando è partita la processione dei Santi medici. Poi gli ebolitani si sono rintanati in casa sperando che la festa finisse presto.

Angelica Tafuri

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