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Banca del Cilento, tutti assolti Il gip: «L’usura non sussiste»

VALLO DELLA LUCANIA. Assolti perché il fatto non sussiste. Con questa motivazione il Gip presso il Tribunale di Vallo della Lucania, Sergio Marotta, nell’udienza tenutasi l’altro giorno, ha assolto...

VALLO DELLA LUCANIA. Assolti perché il fatto non sussiste. Con questa motivazione il Gip presso il Tribunale di Vallo della Lucania, Sergio Marotta, nell’udienza tenutasi l’altro giorno, ha assolto dall’accusa di usura “perché il fatto non sussiste” tutti i funzionari e gli impiegati della Banca del Cilento.
Si chiude così la vicenda giudiziaria che aveva portato l’istituto di Vallo della Lucania in Tribunale dopo la denuncia presentata da un correntista. Il procedimento giudiziario era relativo a presunte irregolarità che si sarebbero verificate nel periodo tra il 2001 ed il 2010. Compito del giudice è stato quello di stabilire se il Tasso Effettivo Globale (Taeg) applicato da sei dipendenti dell’istituto di credito avesse superato la soglia fissata dai decreti ministeriali. La questione riguardava i rapporti intercorsi tra la Banca del Cilento e una Srl, nel periodo intercorso tra il 27 agosto 2001 ed il 15-30 giugno 2010. Era stato ipotizzato un caso di usura bancaria per oltre 299mila euro a sfavore dell’azienda edile, fallita proprio nel 2010, su una esposizione debitoria complessiva di 500mila euro. I
dipendenti della Banca del Cilento, di Sassano e del Vallo di Diano e della Lucania sono stati rappresentati dall’avvocato Franco Maldonato. Gli imputati avevano richiesto il rito abbreviato in quanto si erano detti certi di dimostrare la propria innocenza. Come è poi avvenuto. A sostegno del lavoro compiuto dalla banca, il direttore generale Ciro Solimeno, aveva evidenziato come l’istituto di credito di Vallo della Lucania da anni utilizzi un software “taglia-tassi” o “taglia usura” proprio per evitare ogni tipo di errore.
«Consiste – ha spiegato Solimeno - nel valutare le capitalizzazioni prima che vengano rese pubbliche e addebitate, verificando se effettivamente in qualche caso, per un errore di qualche tipo, possa essere stata superata la cosiddetta “soglia usura”. È una procedura informatica che noi utilizziamo a tappeto da 15 anni».
Andrea Passaro
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