Bambina deceduta per la dissenteria Tre medici a giudizio

Teggiano, il verdetto del gup sul caso della piccola Aurora Per gli altri 5 sanitari scattano assoluzioni e proscioglimenti

TEGGIANO. Tre medici rinviati a giudizio, quattro assolti perchè il fatto non sussiste e uno solo prosciolto. È stata questa la decisione adottata ieri dal gup del Tribunale di Lagonegro, Salvatore Bloise nei confronti degli 8 medici in servizio presso l’ospedale “Luigi Curto” di Polla finiti sott’inchiesta con l’accusa di omicidio colposo per la morte della piccola Aurora Babino.

Il pm ieri mattina al termine della sua requisitoria aveva chiesto l’assoluzione dei medici giudicati col rito abbreviato. E così è stato: scagionati dall’accusa sono stati i dottori Giovanni Ippolito, difeso dagli avvocati Sebastiano Tanzola ed Antonello Rivellese; Antonio Filpo, difeso dall'avvocato Angelo Capparelli; Nelson Napolitano, difeso da Rino Napolitano; e Teodoro Stoduto, difeso da Federico Conte. Degli altri 4 medici che invece hanno scelto il rito ordinario, tre sono stati rinviati a giudizio, mentre il dottor Giovanni Cammarano è stato prosciolto.

La bambina era deceduta nel marzo del 2011 all’ospedale Santobono di Napoli dove era stata ricoverata in condizioni disperate dopo un doppio ricovero all’ospedale di Polla. Determinante per l’assoluzione dei medici è stato l’esito della perizia, la seconda, disposta dal gup sulle cartelle cliniche della bambina. Per il professor Roberto Miniero, infatti, a causare la morte sarebbero state una serie di concause o cause alternative, ma in ogni caso i medici del nosocomio pollese hanno applicato correttamente tutti i protocolli terapeutici.

Stando alla relazione di Miniero sarebbero tre le possibili cause della morte della piccola: una polmonite "ab incestus" che si determina quando si inala del cibo; una convulsione che ha alterato il metabolismo e causato la morte; un’errata somministrazione di sale da cucina al posto dello zucchero che potrebbe aver causato uno scompenso metabolico che poi ha determinato il decesso. Anche il professor Alberto Villani nella sua prima perizia aveva escluso un nesso di causalità tra la morte di Aurora e la condotta dei medici.

Erminio Cioffi

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