Baldi lascia l’Udc ma resta in maggioranza 

Il consigliere: «Recupero il mio essere civico». Non è escluso l’adesione al nuovo gruppo dei “federati”

Gerardo Baldi lascia l’Udc di Giovanni Del Vecchio e Marisa Biroccino: il consigliere di maggioranza l’ha comunicato nella giornata di ieri al presidente del consiglio comunale, Lorena Iuliano, garantendo che la sua presa di posizione non comporterà una sua uscita dalla maggioranza, ma è frutto di una scelta politica volta a prendere le distanze da un gruppo consiliare al quale, a suo tempo, aveva dovuto aderire per ragioni terze.
Non è escluso, ora, che Baldi possa avvicinarsi alla confederazione interna alla maggioranza, già composta dai consiglieri Passa, Palumbo e Farano. «Recupero la mia civicità – ha spiegato Baldi –. Non intendo creare altre fibrillazioni all’interno della maggioranza, la mia decisione arriva soprattutto alla luce di quanto politicamente si sta delineando a livello nazionale e che avrà inevitabili riscontri a livello anche locale. Non è un mistero che, in occasione delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, l’Udc appoggerà il centrodestra di cui è entrato a far parte in maniera organica. Cosa si prospetterà dunque a livello locale, dove l’Udc invece sostiene un sindaco del Partito Democratico? A fronte di queste considerazioni ho deciso di recuperare la lista civica con cui sono stato eletto, Cava Libera, per non essere condizionato in alcun modo e poter portare avanti la mia attività politica indipendentemente da qualsiasi scelta di altri».
Autonomia politica o meno, non è escluso ora che la prossima mossa di Gerardo Baldi possa essere quella di aderire alla confederazione consiliare formatasi di recente tra le file della maggioranza, già composta dai consiglieri Enrico Farano e Antonio Palumbo, e consolidatasi qualche settimana fa con il coinvolgimento attivo del consigliere Enzo Passa alla luce della revoca della delega alla Pubblica Istruzione che il sindaco Vincenzo Servalli gli aveva affidato per predisporre il piano di riordino e dimensionamento degli istituti scolastici, poi congelato in sede di Consiglio Comunale.(g. f.)