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Balcone crollato: ordinanza per la messa in sicurezza

AGROPOLI. Sono stazionarie le condizioni di L.G., la donna che martedì scorso è precipitata dal primo piano del suo appartamento, nel centro storico di Agropoli, a causa del cedimento di un balcone....

AGROPOLI. Sono stazionarie le condizioni di L.G., la donna che martedì scorso è precipitata dal primo piano del suo appartamento, nel centro storico di Agropoli, a causa del cedimento di un balcone. La 59enne, originaria del Napoletano, resta ricoverata, in osservazione, al reparto di Chirurgia d’urgenza dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania. A breve dovrebbe essere dimessa, visto che i danni riportati nella caduta sono stati lievi.

Ma L. G. non potrà fare ritorno nella sua casa di piazzetta Pier Luigi Del Mercato finché non ristrutturato la parte di stabile di sua proprietà. Il Comune ha infatti emesso un’ordinanza nei confronti suoi, protagonista dell’incidente, e di sua figlia. Nel provvedimento si intima alle due donne, prima di rientrare nell’appartamento, di compiere interventi di ristrutturazione e di messa in sicurezza. Fino a quando non procederanno a osservare quanto prescritto nell’ordinanza, l’ingresso nella casa sarà vietato a chiunque.

L’incidente, secondo i tecnici comunali, sarebbe stato causato da negligenza: il balconcino da cui è precipitata la donna, a causa dell’umidità e delle intemperie, alla fine ha ceduto, non avendo da tempo subito alcun tipo di ristrutturazione, contrariamente a quanto avvenuto nella costruzione attigua. «È responsabilità dei privati – fanno sapere da Palazzo di città – controllare la staticità delle proprie abitazioni; il Comune di norma controlla gli edifici pubblici, operando ogni anno uno screening degli stabili. Se dovesse farlo anche sulle costruzioni di privati la procedura sarebbe lunghissima. Negli anni scorsi – aggiunge un tecnico comunale – il centro storico è stato interessato dal censimento degli stabili ma solo dal punto di vista architettonico, paesaggistico e monumentale: riguardava prevalentemente l’esterno dei fabbricati e il piano del colore. Per il resto, il Comune agisce, su segnalazione, anche in danno a privati che non ristrutturano eventuali edifici pericolanti che minaccino la pubblica incolumità».

Andrea Passaro

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