Bagno fatale nel mare di Campolongo

Il trentenne era con due amici quando è sparito tra le onde. Soccorsi inutili, è spirato durante il trasporto in ospedale

Il mare di Campolongo ha fatto la prima vittima di una stagione balneare appena iniziata. Un uomo di 30 anni, Bolila Jassin, originario del Marocco, operaio a Giffoni Valle Piana, stava facendo il bagno insieme a due connazionali che all’improvviso non lo hanno più visto risalire a galla. Gli amici hanno subito dato l’allarme e sul posto sono arrivati i soccorritori della Croce bianca e i carabinieri di Santa Cecilia agli ordini del comandante della compagnia ebolitana, Alessandro Cisternino, ma non è stato facile per le forze del’ordine ritrovare il magrebino tra le onde di Campolongo.

Si è dovuto alzare in volo un elicottero dei vigili del fuoco e sono stati proprio loro a localizzarlo dall’alto il corpo in mare, poi è toccato agli uomini della capitaneria di porto recuperarlo e portarlo a riva, ma il trentenne era ormai in condizioni gravissime. Dopo una decina di minuti di manovre di salvamento, l’uomo ha espulso parte dell’acqua dai polmoni e a quel punto è stato immobilizzato sulla barella e condotto in ambulanza all'ospedale di Salerno.

Ma è stato tutto inutile, perché durante il trasporto il marocchino è deceduto. La salma si trova presso l’obitorio del “Ruggi” a disposizione della autorità, che dovranno decidere se disporre o meno l’esame autpotico per stabilire le cause della morte, anche se i dubbi sembrano davvero molto pochi. Intanto i carabinieri hanno avviato le indagini ascoltando i testimoni e ricostruendo l’accaduto.

Sembrava un pomeriggio tranquillo a Campolongo, l’atmosfera si era fatta improvvisamente estiva e un gran caldo aveva aggredito anche il litorale ebolitano. Bolila Jassin era lì per una passeggiata con i due amici e insieme avevano pensato che, sì, valeva proprio la pena di fare un tuffo. qualche bracciata, un paio di schizzi reciproci, così tanto per scherzare un po’, una calata sott’acqua per godere del beneficio del mare: all’improvviso la testa di Bolila Jassin non è più spunta a pelo d’acqua, e dopo qualche comprensibile attimo di smarrimento, i due amici hanno subito temuto il peggio e hanno lanciato l’allarme.

Del trentenne al momento si sa molto poco, se non che lavorava come operaio a Giffoni Valle Piana. La salma è intanto al “Ruggi” e solo dopo la decisione del magistrato di turno sull’eventuale autopsia, sarà liberata. Non si sa però quando saranno organizzati i funerali del trentenne marocchino che voleva fare un bagno rinfrescante nelle acque di Campolongo senza poter immaginare che invece proprio in quelle acque la sua storia sarebbe arrivata alla parola fine.

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