Bagni pubblici, 800mila euro per pulirli 

A tanto ammonta la spesa del Comune per l’igiene delle nove postazioni: ognuna ci costa circa 240 euro al giorno

Quanto costa tenere puliti e ben in ordine i bagni pubblici? Circa 800mila euro. A denunciare la spesa, considerata “uno spreco”, è il consigliere Gianpaolo Lambiase. «L’Amministrazione comunale – scrive – ha stipulato numerose convenzioni a pagamento con Salerno pulita, richiedendone in cambio servizi utili al territorio. Il problema è: quanto costano alcune prestazioni? A volte costano molto di più di quanto valgono. La pulizia giornaliera dei bagni pubblici, per esempio, costa alle casse comunali 800mila euro l’anno. Una tale cifra coprirebbe lo stipendio pieno di venti operai, compreso i materiali di consumo (saponi, carta igienica ed acque di lavaggio)».
Ma quanti sono i bagni pubblici che rientrano nelle competenze della società in house. Si tratta di nove postazioni che sono così dislocate: due al cimitero, una alla villa comunale, una a lungomare Trieste, una presso il mercato di via Piave, una presso il mercato di Pastena, una a via Vernieri, una a largo Abate Conforti e una a Fratte nella zona dell’ex cimitero. In base alla deliberazione comunale del 30 dicembre 2013 che fissa i servizi della società fino al prossimo 2019, tale servizio costa 724mila euro più Iva. Si arriva così alla somma denunciata dal consigliere di circa 800mila euro.
Facendo un rapido calcolo significa che il lavaggio di ogni postazione costa la considerevole cifra di circa 240 euro al giorno. Come si svolge materialmente il servizio? I bagni pubblici vengono lavati ogni ora a partire dalle 7 di mattina e fino alla loro chiusura che è diversa a seconda della zona (di norma alle 19 in inverno e alle 21 in estate soprattutto nei luoghi più accorsati, solo per quanto riguarda la villa comunale i bagni vengono chiusi nello stesso orario della villa).
I dipendenti della società, a bordo dei loro mezzi, girano tra le varie postazioni e garantiscono la pulizia e gli eventuali altri servizi che si rendono necessari. Se occorre, Salerno pulita si occupa anche della manutenzione ordinaria, come un cambio di uyn rubinetto o di uno scaricorotto; la manutenzione straordinaria spetta, invece, direttamente al Comune.
Fino a tre anni fa Salerno Pulità, benché non previsto in convenzione, garantiva anche la custodia e la guardiania. Attualmente non è più così, a seguito della denuncia di un rappresentante sindacale che contestava come non ci fossero le condizioni di sicurezza per questo tipo di compiti. Di conseguenza non c’è più nessuno che controlla e questo significa lasciare i bagni pubblici in balia dei vandali e degli incivili. Lo dimostra la situazione in cui versano molte delle postazioni, una su tutte quella del lungomare Trieste. A volte i dipendenti, quando arrivano per la prima pulizia della mattina impiegano anche due ore prima che i bagni possano essere agibili. Data la spesa e dati i risultati, la questione bagni pubblici è stata più volte affrontata nel corso di diverse commissioni con alcuni consiglieri che sono arrivati a proporre di privatizzare il servizio di lavaggio, disinfezione e manutenzione così da poter garantire anche la guardiania e magari spendere qualche soldo in meno.
Sull’argomento si ritornerà il prossimo 26 giugno nella commissione presieduta da Corrado Naddeo che ha convocato l’amministratore unico di Salerno Pulita, Raffaele Fiorillo, proprio per discutere di eventuali nuove proposte per la gestione dei bagni pubblici. Insomma, l’argomento sembra essere di stringente attualità tanto più se si tiene conto che in bilancio, per lo svolgimento di tutti i servizi sono stati appostati oltre 25 milioni di euro per Salerno Pulita.
Angela Caso
©RIPRODUZIONE RISERVATA