Bagliore nei cieli Non è stato un Ufo ma solo un razzo 

Lo precisa il direttore del centro di Geodesia spaziale  Nessun allarme per la stazione cinese Tiangong

SALA CONSILINA. Il bagliore avvistato nei cieli del Vallo di Diano, nella notte a cavallo tra il 24 ed il 25 marzo scorsi, non é stato provocato da un Ufo e nemmeno dalla stazione spaziale cinese Tiangong, che da due anni è alla deriva e proprio in questi giorni sta passando sopra l’Europa. A provocare il bagliore visibile nei video registrati con i cellulari e postato sui social da moltissime persone è stato «il rientro di uno stadio orbitale di un razzo Sea Launch».
A spiegarlo è il professore Giuseppe Bianco, dirigente dell’Agenzia spaziale italiana e direttore del centro di Geodesia Spaziale di Matera. Abbiamo contattato Bianco che ha così fugato ogni dubbio sulla natura del bagliore precisando che non c’è alcuna connessione con il passaggio della stazione spaziale. Lo stadio orbitale è una delle parti di un lanciatore, il mezzo che permette di lasciare in orbita uno o più satelliti. I frammenti sono caduti nell’area del Mar Mediterraneo compresa tra Sicilia a nord e Libia ed Egitto a sud.
Il Centro dell’Agenzia Spaziale Italiana è stato inaugurato nel 1983 grazie ad uno sforzo congiunto del Piano Spaziale Nazionale del Cnr, della Regione Basilicata e della Nasa, ed è oggi, una struttura di circa 5000 metri quadrati , nella quale lavorano circa 100 persone. Il contingente Asi, composto di 10 ricercatori, si occupa di attività di formazione e di ricerca; inoltre, grazie alle competenze tecnico-scientifiche maturate negli anni, dà supporto agli altri Dipartimenti tecnici dell’Asi su numerosi progetti e programmi.
Il Centro di Geodesia Spaziale di Matera è uno dei principali centri di ricerca del Mezzogiorno ed è la più importante stazione fondamentale della rete di geodesia spaziale mondiale. Presso il Centro sono operative tutte le tecniche di posizionamento di altissima precisione. A mettere a tacere le voci sul possibile passaggio di un Ufo è stato anche il Centro Ufologico Mediterraneo che in una nota del presidente Angelo Carannante ha sottolineato che non si è trattato di una presunta invasione aliena come ipotizzato da molte persone, «l’ufo, come potrebbe essere definito l’oggetto avvistato proprio in quanto non identificato – ha dichiarato Carannante – potrebbe essere un bolide cioè un frammento di cometa o asteroide ma con luminosità negativa (più luminoso). Possiamo considerare bolide l’oggetto che deve avere una magnitudine pari a quella massima di Venere (-4,7) cioè superiore a qualsiasi oggetto luminoso visibile (stelle o pianeti)».
Nel comunicato il C.Ufo.M. spiega che si è reso necessario intervenire «per tranquillizzare le tante persone impressionate da un fenomeno molto visibile nei cieli italiani e che tante segnalazioni hanno fatto pervenire agli ufologi mediterranei. Quindi nessun ufo e nemmeno invasioni aliene in corso, anche perché, stando a studi in proposito, il modo non sarebbe certamente questo».
Erminio Cioffi
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