Baby pusher Riesame conferma i domiciliari

Per F.P., ora ventenne, A.P. e F.C, entrambi un anno più giovani del primo, non è arrivata la sperata revoca dei domiciliari, misura cautelare a cui i tre sono sottoposti dallo scorso 23 gennaio...

Per F.P., ora ventenne, A.P. e F.C, entrambi un anno più giovani del primo, non è arrivata la sperata revoca dei domiciliari, misura cautelare a cui i tre sono sottoposti dallo scorso 23 gennaio quando sono stati arrestati con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti – di hashish e marijuana principalmente, perpetuato quando nessuno di loro aveva ancora compiuto 18 anni - dentro e fuori i licei della città. I giudici del Tribunale del Riesame per i minorenni – presidente Andria, relatore Starita – hanno, infatti, rigettato l’istanza di scarcerazione presentata nei giorni scorsi dagli avvocati dei tre ragazzi a cui per ora non resta che attendere il processo. Potrebbero tornare a invischiarsi in giri loschi, questa sembra essere stata la motivazione fornita dai giudici, rischiando, quindi, di reiterare il reato di cui sono accusati. Per di più sembra che ad aver influito negativamente sulla decisione sia stato il clamore mediatico che la vicenda ha suscitato in città. Ha, invece, ottenuto l'obbligo di dimora Cristiano Noschese, finora anch’egli ai domiciliari, uno dei maggiorenni che secondo l’accusa rifornivano i baby pusher. Per il sostituto procuratore Giancarlo Russo a rifornire i ragazzi di droga era principalmente Ciro Picariello, al momento in carcere, che però, nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha negato di sapere che gli acquirenti non avessero ancora 18 anni e ha dichiarato di non aver mai venduto droga davanti alle scuole. (fi.lo.)