IL DRAMMA

Azzannato dai cani giovane albanese muore annegato a L'Aquila

La locale Procura ha aperto un'inchiesta per fare luce sul decesso

L'AQUILA - Morto per asfissia da annegamento dopo essere caduto in un canale di scolo tramortito al termine di un'aggressione con alcuni cani. La Procura della Repubblica dell'Aquila, ha aperto un'inchiesta per fare luce sulla morte di un operaio di nazionalità albanese, Edmond Preka di 36 anni, residente nella popolosa frazione di Paganica, zona est del capoluogo di regione.

Secondo una prima ricostruzione, l'uomo si stava dirigendo a piedi presso la sua abitazione, un appartamento del Progetto antisismico provvisorio Case, dove ad attenderlo oltre la moglie anche due figli minorenni, quando all'improvviso sarebbe stato assalito da due cani di grossa taglia. Tramortito, l'uomo è finito all'interno di un canale di irrigazione. Per lui non c'è stato nulla da fare.

L'allarme è stato lanciato dalla moglie del giovane operaio. Le ricerche da parte dei carabinieri della locale stazione non si sono fatte attendere. Durante l'autopsia disposta dall'autorità giudiziaria, sono stati riscontrati in più parti del corpo, soprattutto sulle braccia, dei segni, compatibili con i morsi di cani. Di qui la decisione da parte dell'organo inquirente di effettuare in collaborazione con il servizio veterinario della Asl dei prelievi su cani padronali della zona che potrebbero corrispondere alle caratteristiche di quelli che hanno aggredito l'operaio albanese.

Una decina di campioni sono stati inviati presso l'Istituto zooprofilattico per la comparazione con le tracce di animale di dna prelevati durante l'autopsia. Il fascicolo contro ignoti è stato aperto per omicidio stradale, ma ora alla luce delle ultime novità verrà modificato in omicidio colposo al momento contro ignoti. La salma dell'operaio è stata trasferita in Albania, luogo in cui verranno celebrati i funerali.