ECONOMIA

Aziende in crisi: si paga in ritardo

Indagine “Cribis”: solo il 24% di quelle salernitane rispetta i termini contrattuali

Nel 2019 solo il 24,5% delle aziende private salernitane ha pagato clienti e fornitori alla scadenza del contratto. Ed è l’ulteriore segnale delle difficoltà in cui si trovano in questi tempi di crisi dei mercati. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti 2019 di Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information. In base alla documentazione, dunque, emerge come nel Salernitano, la maggior parte delle società paghi fino a 30 giorni medi (57,8%) mentre solo il 17,7% oltre i 30 giorni. In virtù di questi dati, nel 2019 Salerno si colloca all’85esimo posto nazionale, scalando una posizione rispetto al 2018 e mantenendo, in sostanza, lo stesso standard dell’anno precedente.

I dati nazionali. Andando a leggere la graduatoria, viene fuori come livello nazionale, l’Emilia- Romagna sia la prima regione per numero di imprese più puntuali (43,6%), precedendo di misura la Lombardia (43,5%). Al diciassettesimo posto delle regioni si colloca la Campania, con il 21,7%. Le province dove le aziende sono più puntuali con i pagamenti sono quelle di Brescia, Sondrio e Bergamo, che occupano i primi tre posti della classifica.

Il rating delle province campane. A livello campano il primo posto del podio è di Avellino (79° nella classifica generale) seguita da Benevento (84°), Salerno (85°), Napoli (93°) e Caserta (98°). Caserta è la provincia con la maggiore percentuale di imprese che adempiono i propri obblighi di pagamento con un ritardo di oltre 30 giorni (21,2%), precedendo Napoli (19,9%) e Salerno (17,7%). Fra le province italiane, la maglia nera nei pagamenti è Trapani, preceduta da Reggio Calabria, Crotone, Cosenza e Catanzaro.

Il report e l’analisi. L’analisi di Cribis, aggiornata al quarto trimestre 2019, rileva che in Italia a dicembre 2019 oltre un terzo delle imprese (34,7%) effettua i pagamenti nei termini previsti, un dato leggermente inferiore rispetto al 2018 (35,5%), mentre oltre la metà (54,8%) adempie i propri obblighi di pagamento con un ritardo massimo di 30 giorni (53,1% nel 2018) e il 10,5% con oltre un mese di ritardo (11,4% nel 2018). «È in corso un’inversione di tendenza positiva - evidenzia Marco Preti , amministratore delegato Cribis - anche se al Sud e nelle Isole c’è ancora tanto da fare: è qui, infatti, che le imprese incontrano maggiori difficoltà, con solo il 21,8% di pagamenti regolari. Il Nord Est, con il 42,4%, si conferma invece l’area geografica più affidabile. La Sicilia, con il 17,3%, occupa l’ultima posizione del ranking regionale dei pagamenti puntuali, preceduta dalla Calabria (18,2%). L’Emilia-Romagna, invece, conquista la prima posizione per numero di imprese puntuali (43,6%), sorpassando di poco la Lombardia (43,5%) e il Veneto (42,3%)”.

Le imprese più virtuose. Le microimprese, con il 36,7% di pagamenti alla scadenza, sono quelle più virtuose, ma registrano anche la quota più elevata di ritardi gravi (11,9%, a fronte del 7% delle piccole, il 5,3% delle medie e il 5,1% delle grandi). Il gruppo merceologico più puntuale, invece, è quello dei servizi finanziari (44%), seguito dal manifatturiero (40,7%) e da quello delle costruzioni (38,3%). Il commercio al dettaglio, dove i pagamenti alla scadenza interessano solo il 24,8% delle imprese, è quello con la situazione più critica, con il 16,7% delle imprese che presenta un’incidenza di ritardi gravi. I ritardi superiori ai 30 giorni sono diffusi anche nel settore rurale, caccia e pesca (11,9%), dei servizi (9,9%), trasporti e distribuzione (9,4%).

(g.d.s.)