Avvocati e politici in campo per salvare la Corte d’Appello

Quattro giorni di sciopero invece di sette, «come segnale di distensione nei confronti del nuovo presidente del Tribunale, Giovanni Pentagallo». La Camera penale riduce le giornate di astensione,...

Quattro giorni di sciopero invece di sette, «come segnale di distensione nei confronti del nuovo presidente del Tribunale, Giovanni Pentagallo». La Camera penale riduce le giornate di astensione, previste inizialmente dal 18 al 25 gennaio e che ieri, con una decisione all’unanimità, si è deciso di fermare a venerdì 22. In quella stessa data si terrà un’altra assemblea degli avvocati, convocata stavolta dal Consiglio dell’ordine e nella quale i rappresentanti politici del territorio saranno di nuovo chiamati a una levata di scudi per scongiurare il rischio di soppressione della Corte d’Appello. È questo pericolo, contenuto nel disegno di legge 1640, una delle due ragioni per cui è stata decisa l’astensione dalle udienze. L’altra è l’inadeguatezza di spazi e organizzazione, con aule “pollaio” dove in pochi metri quadri si accalcano le parti anche di quaranta processi. «Lunedì abbiamo incontrato il presidente Pentagallo, che ci ha dato ampie garanzie sul suo impegno per risolvere questo problema atavico – spiega il presidente della Camera penale, Michele Sarno – abbiamo voluto dare un segno di apertura nei suoi confronti, considerando che si è insediato da meno di un mese».

Sull’altro tema, quello di una possibile regionalizzazione delle Corti d’Appello, il fronte invece resta caldo. Ieri all’assemblea della Camera penale hanno partecipato tra gli altri il senatore Andrea Cioffi e il deputato Tino Iannuzzi, che hanno condiviso le preoccupazioni per un iter legislativo ancora embrionale ma che minaccia di mandare in tilt la giustizia campana. La proposta, in discussione in una delle commissioni tematiche del Ministero della giustizia, è quella di ridurre gli uffici giudiziari di secondo grado assicurando che le Corti d’Apello abbiano sede soltanto nei capoluoghi di regione. «Salerno è indispensabile – ha ammonito Iannuzzi – lo dicono i dati sul carico di lavoro e sul bacino di utenza servito». «Il rischio – ha incalzato Sarno – è quello di un’implosione del sistema, perché il carico della nostra Corte d'appello è uno dei più alti e accorparlo a Napoli significherebbe danneggiare entrambi i territori, denegando giustizia ai cittadini». All’assemblea hanno partecipato anche il segretario provinciale dei Radicali, Donato Salzano e il “grillino” Oreste Agosto, mentre hanno manifestato adesione via telefono alcuni parlamentari del centrodestra, dal senatore Enzo Fasano di Forza Italia al deputato Edmondo Cirielli di Fdi. Sono tutti di nuovo invitati alla riunione del 22, quando si tornerà ad affrontare il problema. «Dal Ministero dicono di stare tranquilli – ha chiosato Sarno – invece temiano un altro blitz come per lo scippo del Tribunale di Sala Consilina». (c.d.m.)

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