Avviso di garanzia per Melchionda

Il sindaco aveva querelato un consigliere per diffamazione, invece ora è indagato lui per concussione

Avviso di garanzia per concussione al sindaco di Eboli Martino Melchionda. La richiesta del pm Maurizio Cardea arriva al termine delle indagini avviate dal 2011 dopo una denuncia di diffamazione contro il consigliere comunale Antonio Petrone al termine della quale, acquisite deposizioni e atti comunali, il pubblico ministero ha richiesto l’archiviazione in favore di Petrone ed aperto un fascicolo contro Melchionda: «Il gip Fittipaldi ha disposto l’archiviazione nei miei confronti come richiesto dal pubblico ministero – spiega Petrone – contemporaneamente, visti gli atti amministrativi ha ritenuto di aprire un fascicolo ipotizzando a carico del sindaco il reato di concussione ai danni di un membro del Pd».

A conclusione delle indagini, infatti, il pm Cardea scrive nelle motivazioni: “Perché abusando della sua qualità di sindaco costringeva Giuseppe Cicalese... a sottoscrivere un documento di sfiducia nei confronti del segretario della locale sezione del Pd… prospettandogli in caso contrario il rigetto della richiesta di ottenere l’affidamento di un progetto giovanile”. Motivazioni pesanti che sarebbero suffragate da determine comunali emesse nel periodo di giugno e luglio 2013 in favore dell’associazione culturale presieduta da Cicalese. A finire nel registro degli indagati è anche lo stesso Giuseppe Cicalese, che da “vittima” diventa correo: secondo le ipotesi del pm, infatti, sarebbe colpevole di aver rilasciato dichiarazioni false e mendaci.

Quanto denunciato dal consigliere Petrone nel 2011, sarebbe stato accertato dalla magistratura: «Rappresentai anche al partito quanto si stava consumando ad Eboli. Il sindaco ritenne di bloccare la mia critica politica denunciandomi alla magistratura. Per questo sono stato sospeso dal partito per un anno, insieme con i colleghi consiglieri riformisti – incalza Petrone – i dirigenti, invece di condividere le mie critiche si sono stretti intorno al sindaco ed il circolo ebolitano del Pd è stato commissariato».

La giustizia più veloce della politica, secondo il consigliere Petrone, il pm Cardea avrebbe ripristinato la democrazia. Archiviata la diffamazione il consigliere Petrone ha scelto l’aula consiliare per comunicare, insieme al collega consigliere Carmine Campagna, quanto disposto dalla magistratura e lanciare un appello al partito: «È stata ripristinata la democrazia – sottolinea Petrone – ho scritto una lettera agli organi nazionali, regionali e provinciali affinché il Pd prenda pubblicamente le distanze da simili metodi del sindaco di Eboli e comunque impedisca che possa rappresentare il partito nelle primarie. Un atto necessario in quanto Melchionda è indagato per un reato gravissimo a danno del partito e dell’amministrazione».

Il consigliere dei Liberi e Riformisti chiede il conto politico al sindaco di Eboli: «Negli ultimi anni abbiamo assistito troppe volte alla traduzione del dibattito politico in azione giudiziaria – conclude Petrone – il consiglio comunale ed i consiglieri rappresentano la voce dei cittadini che non può essere sottaciuta».

Angelica Tafuri

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