Avvisi Ici a Sarno Scoppia la polemica sulla prescrizione

SARNO. Pioggia di avvisi di accertamento per l’ici relativi all’anno 2007, ma non mancano le polemiche. L’imposta comunale sugli immobili non esiste più, ma restano ancora sacche di elusione e...

SARNO. Pioggia di avvisi di accertamento per l’ici relativi all’anno 2007, ma non mancano le polemiche. L’imposta comunale sugli immobili non esiste più, ma restano ancora sacche di elusione e evasione da recuperare. Così, le raccomandate spedite dalla Soget, in nome e per conto del Comune, tendono al recupero degli omessi o parziali versamenti di quella annualità nei confronti di migliaia di contribuenti al punto che la stima di entrata si aggira intorno ai 150mila euro. La polemica nasce sul recapito delle raccomandate e si gioca sui limiti della decadenza perché, in moltissimi casi, gli avvisi, comprensivi di interessi e sanzioni, sono sopraggiunti nei primi giorni del 2013, oltre il termine di cinque anni previsto dalla legge.

Questa circostanza ha fatto subito rizelare molti cittadini e consulenti per una presunta illegittimità di fondo degli atti recapitati, avanzando pretese di annullamenti in autotutela. È chiaro che, ove mai l’ente fosse decaduto dalla possibilità di richiedere il tributo evaso, si aprirebbe una questione di responsabilità nei confronti degli uffici preposti e della stessa Soget. Come al solito, infatti, gli avvisi sono partiti all’ultimo momento, nonostante vi fosse un ampio lasso temporale a disposizione per procedere con cautela.

Gli operatori della società di riscossione, interpellati, sostengono che le eccezioni sollevate sono infondate in quanto gli avvisi sono stati consegnati alle poste prima dello scoccare del quinto anno. Gli avvisi, benché sopraggiunti nel 2013, secondo la Soget, che si fa scudo di una sentenza della Corte Costituzionale, sono regolari perché a far fede è la data dell’invio e non quella della ricezione che vale solo per far partire i termini per eventuali ricorsi che i contribuenti volessero inoltrare.

C’è anche però chi sostiene che tale principio, riferito alla fattispecie della decadenza e prescrizione, si possa applicare solo ad atti giudiziari e non a quelli stragiudiziali per i quali resta in vita la tesi della ricezione. Nasce, quindi, un pericolo contenzioso per l’ente, anche se, in molti casi, vista l’esiguità delle somme richieste, che spesso non superano i cento euro, diventa antieconomico ricorrere alla commissione tributaria.

Gaetano Ferrentino

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