Avviata la demolizione delle case vacanza abusive 

Palinuro, gli abbattimenti disposti dalla magistratura dopo 17 anni di contenziosi I monolocali erano stati costruiti su un’area demaniale vicino al fiume Mingardo

CENTOLA. Giù le casette abusive delle vacanze. Sono iniziati ieri, a Palinuro, gli abbattimenti ordinati dalla Procura generale di Salerno di sei monolocali, realizzati senza alcuna autorizzazione in località “Mingardina”. Le strutture, per un volume complessivo di oltre 360 metri quadri, erano state costruite da un imprenditore locale, su un terreno demaniale del Genio civile, a poche decine di metri dal fiume Mingardo e nel “cuore” del Parco nazionale del Cilento. Una zona tutelata da vincoli naturalistici, paesaggistici e ambientali.
La ditta specializzata per la demolizione è arrivata all’alba, insieme ai carabinieri della stazione di Centola. Le mini-abitazioni, che erano peraltro occupate da una trentina di extracomunitari provenienti dal Bangladesh e dal Pakistan, sono state fatte sgomberare in pochi minuti dai carabinieri diretti dal maresciallo Francesco Carelli. Quasi tutti venditori ambulanti, giunti in Italia per racimolare qualche soldo vendendo collanine sulle spiagge. Pagavano l’affitto ma vivevano in condizioni disumane: dormivano sul pavimento e i servizi igienici erano assolutamente insufficienti a soddisfare le esigenze di tutti. Ma all’ordine perentorio dei carabinieri hanno abbandonato le strutture in silenzio, senza protestare. Poi gli operai hanno avviato la demolizione sotto lo sguardo del proprietario e dei carabinieri, rimasti a presidiare la zona per scongiurare disordini e proteste.
Le strutture erano state scoperte dai carabinieri nel lontano 2000. Diciassette anni di processi e ricorsi sfociati in un ordine di abbattimento della Procura generale di Salerno. I lavori di demolizione dovranno essere ultimati entro 30 giorni. «Le operazioni di abbattimento sono un segnale, un deterrente per i nuovi potenziali pirati del cemento», ha spiegato il capitano Michele Zitiello, comandante della compagnia dei carabinieri di Sapri.
L’urgenza delle demolizioni arriva dai numeri: ogni anno nel Cilento, carabinieri e altre forze dell’ordine, denunciano centinaia di abusi edilizi. Di ogni tipo. Cemento, tanto cemento. Una raffica di sequestri per abusi che spesso finiscono nel nulla, tra prescrizioni, battaglie legali e inerzia degli enti competenti. Il quadro dell’abusivismo edilizio nel Cilento mette in mostra una costa sfregiata da costruzioni non autorizzate. Una lunga striscia di abusi che corre parallela a quel mare che pure resta tra i più richiesti dai turisti italiani e stranieri. E dove le forze dell’ordine sono impegnate senza tregua in una battaglia all’ultimo lido, all’ultimo mattone, all’ultima furbata escogitata per farla franca. Brutture di cemento sulle rocce che ostacolano la vista al mare, costruzioni in muratura e prefabbricati. Ma anche interi campeggi abusivi e residenze di lusso con piscina e comfort di ogni tipo. La lista dei sequestri è davvero lunga e interessa quasi tutta la costa. Le ispezioni sono diventate così capillari che è difficile sfuggire ai controlli ma è anche vero che la maggior parte dei processi per abusivismo finiscono con la prescrizione. Le condanne negli ultimi anni si contano sulle dita di una mano. E spesso le strutture vengono dissequestrate e riconsegnate agli abusivi. Ieri però, a Palinuro, questo non è accaduto.
Vincenzo Rubano
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