il personaggio 

Aveva rilevato il “Roxy” dal nipote di Matrone

A vedere per l’ultima volta Massimo Fattoruso a Scafati sono stati i clienti del Roxy Bar, locale di via Pietro Melchiade che lui gestiva insieme all’ex compagna. Aveva rilevato l’attività, poco...

A vedere per l’ultima volta Massimo Fattoruso a Scafati sono stati i clienti del Roxy Bar, locale di via Pietro Melchiade che lui gestiva insieme all’ex compagna. Aveva rilevato l’attività, poco distante dal Comune di Scafati, dal dicianovenne Vincenzo Buonocore, figlio di Peppe “Scafati” e nipote di Franchino Matrone. Un’avventura imprenditoriale durata pochi mesi e caratterizzata anche da un blitz dei vigili urbani che, nel gennaio scorso avevano posto i sigilli al dehors ritenuto abusivo. Per quel provvedimento, la compagna di Fattoruso aveva anche presentato ricorso al Tar.
Tuttavia, nonostante la decisione dei magistrati amministrativi, dal febbraio successivo il bar è sempre stato chiuso. Con il conseguente allontanamento di Fattoruso dalla città dell’Agro nocerino sarnese in una località protetta, infatti, anche la socia in affari del quarantasettenne si è disinteressata all’attività commerciale ed è ritornata a vivere con il marito che aveva lasciato per stare proprio con Fattoruso.
L’allontanamento di “Spalluzzella”, come è noto a tutti nell’Agro nocerino, aveva destato più di un dubbio tra gli esponenti della criminalità organizzata. Dubbi diventati crescenti con alcuni arresti per droga lungo l’autostrada che collega Scafati a Salerno e alcuni controlli del nucleo sommozzatori del comando provinciale dei carabinieri sul fondale del fiume Sarno, proprio all’altezza della caserma cittadina di via Oberdan, per la ricerca di alcune armi nascoste lungo il corso d’acqua che attraversa l’area a nord del capoluogo di provincia.
Nonostante l’atteggiamento sempre un po’ sopra le righe, Fattoruso è ritenuto un esperto conoscitore delle dinamiche criminali tra l’Agro nocerino sarnese e la zona vesuviana.
©RIPRODUZIONE RISERVATA