#IORESTOACASA

«Avere un giardino ha reso meno amaro il lockdown dei figli»

La penna ai lettori

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di CHIARA RIZZO*

La mia professione? Mamma a tempo pieno. Sono Chiara Rizzo, 25 anni, nata e cresciuta al mare, ad Agropoli e in quarantena prolungata. Lo ammetto, ho paura di uscire e il fatto di avere un giardino, abitando in un quartiere periferico della città, non aiuta in questa fase di lenta ripartenza. Ma è stato un privilegio del quale non tutti hanno potuto godere in pieno lockdown. Retorico dire che le mie giornate sono risultate essere infinite e tutte uguali. Mi sono mancate le giornaliere incursioni pomeridiane di mio padre, del nonno premuroso che va a trovare i suoi nipotini, Mya e Luigi, e il poter stare fisicamente vicina a mia sorella in dolce attesa.

In questi mesi sono diventata un’esperta di disinfettanti fai da te e misure di prevenzione e sicurezza, certo i media non hanno aiutato la mia inclinazione ansiolitica e potenzialmente ipocondriaca, e una costante e puntale follower del governatore Vincenzo De Luca, che, nonostante gli stringenti e plateali provvedimenti, mi ha fatto sentire al sicuro in un fazzoletto meraviglioso della Campania, il Cilento, che, purtroppo, tante strutture e servizi a tutela delle persone non ha. Io e mio marito in questi mesi abbiamo provato in tutto i modi a rendere meno triste e pesante la situazione ai nostri bimbi. Non nego che, con piacere, siamo tornati piccoli anche noi. E ogni volta che questo accadeva, tornavamo adulti con una carica di energia in più. Non sono mancati litigi tra fratelli e le urla isteriche di me mamma con crocchia perenne, aspirapolvere azionato e fornelli accesi. Ma questo avveniva anche prima della pandemia.

Non di ordinaria amministrazione, invece, è stato sentire la sveglia suonare dopo le 6, le maratone Disney, i duetti canori con tanto di travestimenti, i lavoretti creativi, favole della buona notte, del buon giorno e della merenda, il giardinaggio e i dolci e la pizza fatti in casa almeno tre volte alla settimana tutti insieme. Abbiamo sperimentato la didattica a distanza, non senza iniziali difficoltà, e una valanga di schede per esercizi di prima elementare, riscritte da me a mano con pazienza certosina non avendo a casa una stampante, che hanno impegnato buona parte delle nostre giornate. Tuttavia, quel che sogno e bramo di più è il mare che ieri ho visto dal finestrino dell’auto in movimento e andare a trovare mia sorella, in tempi più tranquilli, che vive in provincia di Napoli.

*mamma a tempo pieno