LA DECISIONI

Avances su Instagram, minore inibito dai social

Ragazzino di 17 anni perseguitava una giovane avellinese, il provvedimento del tribunale: «Non potrà utilizzare i “portali”»

SALERNO - «Inibizione alla frequentazione attiva dei social». È il provvedimento particolarissimo preso dal tribunale per i minorenni di Salerno nei confronti di un ragazzo di 17 anni. Il giovane, secondo quanto ricostruito nelle indagini della Polizia postale di Avellino, per lungo tempo si è reso protagonista di veri e propri atti persecutori nei confronti di una ragazza residente in un Comune della provincia irpina. Pressioni, messaggi e avances tramite Instagram che non venivano ricambiate ma che sono restate costanti nel tempo tanto da spingere la ragazza a presentare una segnalazione alle forze dell’ordine. Di qui, dunque, sono scattate le indagini della postale: gli agenti hanno estrapolato le conversazioni avute sul noto social network e appurato che, effettivamente, il “corteggiamento” portato avanti dal 17enne salernitano tramite i social network era da considerarsi troppo molesto.

Secondo quando ricostruito nel corso degli approfondimenti investigativi, il minore salernitano avrebbe utilizzato anche dei diversi profili - non soltanto il suo personale - per arrivare ad offendere, denigrare e persino minacciare la giovane residente nell’Avellinese. Così è scattata la segnalazione alla Procura per i minori di Salerno guidata da Patrizia Imperato che ha segnalato la vicenda al tribunale competente. Che, nelle ultime ore, ha preso il particolarissimo provvedimento: il minore di Salerno, infatti, è stato inibito ad utilizzare attivamente i social. Non potrà collegarsi più a Instagram, Facebook e tutti gli altri “portali”.

Una decisione destinata a far discutere in un momento in cui, sempre più spesso, si parla della “dipendenza” dai social network, in particolare dei giovanissimi che, come evidenziano le cronache, sempre più spesso utilizzano Facebook, Twitter o Instagram per rendersi protagonisti di situazioni che sfociano in reati. Negli ultimi cinque anni, infatti, i minori autori di reati online sono aumentati del 250%, la pedofilia del 130% mentre si è abbassata

l’età media del consumo di adescamento e consumo di porno online: è il quadro allarmante emerso nei dati della relazione del “Gruppo di lavori sui social e minori” presentata lo scorso giugno dopo gli accertamenti effettuati dal gruppo di lavoro presieduto dall’allora sottosegretaria alla Giustizia, Anna Macina. Un fenomeno che, come è stato dimostrato da diversi studi, si è “dilatato” nel corso dell’emergenza sanitaria provocata dal Covid: la pandemia, infatti, ha “costretto” i minori a restare per tempi lunghissimi nelle loro abitazioni e proprio questo fattore potrebbe avere avuto un impatto determinante nell’aggravarsi di una situazione descritta come già “critica” nel periodo precedente la primavera del 2020.

Adesso, però, si cercano nuove strade per limitare i reati attraverso i social. E la decisione del tribunale dei minori di Salerno potrebbe fare “scuola” con l’inibizione da parte di chi si rende protagonista di avances o addirittura minacce attraverso i diversi “portali”.

(al.mo.)