Un'aula del tribunale di Nocera Inferiore

Pagani

Avances dal maestro, il racconto shock in aula 

La ragazzina, accompagnata dalla madre, ha raccontato le attenzioni particolari dell’insegnante di musica

PAGANI. Ha pianto in aula confermando le accuse, la ragazzina minorenne vittima delle avances del suo insegnante di musica popolare, il sessantasettenne paganese che, difeso di fiducia dall’avvocato Antonello Coppola, è imputato con l’accusa di violenza sessuale ed è finito agli arresti domiciliari dopo la denuncia e la fase di riscontro dell’inchiesta.
Ieri la piccola, accompagnata dalla madre, ha deposto al dibattimento a porte chiuse. Durante la delicata udienza sono stati ripercorsi i passaggi della vicenda: è stato ricordato l’episodio del bacio sulle labbra solo tentato dall’uomo, che in occasione di un innocente scambio di saluti con la ragazzina, al momento del classico paio di baci sulle guance, si era messo in una posizione più adatta a un contatto tra le labbra, però non riuscito; e sono stai anche ricordati i messaggi, le frasi d’amore e altri comportamenti particolari dell’uomo, comprese alcune attenzioni nei confronti di un’altra ragazzina.
Al banco dei testi si è seduta anche la madre della ragazzina: la donna ha dichiarato di aver denunciato l’accaduto non appena letti i messaggi che la piccola riceveva dall’insegnante, ed anche lei ha ricordato l’episodio chiave in cui il maestro, mentre salutava la ragazzina si fermò frontalmente quasi come a cercare un contatto con le labbra che poi non si era verificato.
L’accusa contestata è di violenza sessuale tentata, basata su racconti e trascrizioni agli atti dell’inchiesta, ma l’atteggiamento della presunta vittima ha fatto pensare più a una sorta di plagio da parte dell’adulto. Dopo la restrizione ai domiciliari, comunque, l’imputato ha incassato il “no” alla ripresa del lavoro di facchino al mercato ortofrutticolo. Il processo è in corso con aggiornamento del dibattimento al prossimo 30 giugno, con l’accusa per il maestro di musica e danze popolari di tentata violenza sessuale su minori.
Gli accertamenti della Procura nocerina hanno messo insieme consulenze tecniche e accertamenti sulle memorie dei cellulari, oltre alle audizioni protette delle ragazzine. Secondo le accuse contestate l’uomo avrebbe abusato del rapporto quotidiano di frequentazione con le ragazzine minori di anni quattordici durante le sue lezioni di musica popolare, avvantaggiandosi della sua posizione di direttore artistico e insegnante della scuola di ballo. Sono stati ripercorsi in aula anche i comportamenti incriminati, che richiamavano gelosie, attenzioni e complimenti scritti dall’uomo, che usava parole come “amore” e “tesoro”. Le accuse, ribadite in aula, poggiano anche sui messaggi scambiati via whatsapp, a testimoniare il rapporto contestato dall’accusa, con il fascicolo inizialmente seguito dal pm Nesso e successivamente trasferito al pm Cacciapuoti.

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