Avances a una donna in fila Botte da orbi nell’ufficio

Protagonisti un dipendente dell’Asl e il marito della signora finita nel mirino Ma l’impiegato si difende: «Nessuna offesa, sono io la vittima di quell’uomo»

Furibonda rissa all’Asl tra un utente e un funzionario per gli apprezzamenti sgraditi e insistenti rivolti da quest’ultimo alla moglie del primo. Si arriva alle mani e intervengono i carabinieri per sedare la lite.

Diversa però la versione dell’operatore dell’Asl: «Sono stato aggredito – ha dichiarato – perché non funzionava il pagamento del ticket». L’episodio si è verificato nella sede del distretto sanitario di via Gramsci. Protagonisti della lite il 62enne Gerardo Amatruda, dipendente Asl, e un esponente delle forze dell’ordine fuori servizio che in quel momento accompagnava la moglie per il pagamento di alcuni ticket. Uno scambio di parole dai toni accesi alla base del litigio tra la donna, in fila insieme con la figlia di sei anni, e l’uomo dietro al banco. La signora, disturbata dall’atteggiamento del dipendente, ha telefonato al marito che l’attendeva in auto per chiedere il suo aiuto. Faccia a faccia, i due uomini sono passati alle mani dopo che il marito della signora aveva mostrato al dipendente il tesserino identificativo. Inevitabile quindi l’intervento delle forze dell’ordine allertate dai presenti spaventati per quanto si stava verificando davanti ai loro occhi. Sul posto i sanitari del 118 e i carabinieri della locale tenenza per separare i due e mettere fine alla questione. Sulle cause della lite, però, sono discordanti le versioni di quanti hanno assistito all’accaduto e le dichiarazioni fornite invece da Gerardo Amatruda in un’intervista rilasciata per il portale Salernonotizie.it. Stando ai racconti dei testimoni sarebbero state una serie di pesanti avance fatte da Amatruda all’indirizzo della donna in fila a scatenare quanto poi si è verificato. La signora, infastidita dai commenti poco gradevoli fatti nei suoi confronti, ha prima intimato all’uomo di smetterla e solo in un secondo momento – vista l’insistenza – ha chiamato in aiuto il marito.

«È inammissibile che persone con questi atteggiamenti lavorino a contatto con il pubblico, e a quanto mi risulta non è la prima volta che il soggetto in questione lo fa – racconta un testimone che preferisce rimanere anonimo –, la cosa più brutta è che a tutta la vicenda ha assistito la bambina della signora offesa. Mi auguro che vengano presi i dovuti provvedimenti nei confronti del dipendente». Su tutt’altro binario invece il racconto di Amatruda a Salernonotizie.it.

L’uomo ha detto che sarebbe stata la donna in primis ad alterarsi e ad avere atteggiamenti aggressivi nei suoi confronti a causa di un malfunzionamento nel sistema informatico dell’Asl, da qui all’intervento del marito e alla conseguente colluttazione. «È lui che mi ha aggredito strappandomi la camicia», racconta Amatruda, che non ha mancato di mostrare in camera la frattura riportata alla mano. Toccherà dunque alle forze dell’ordine ora fare chiarezza.

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