Avagliano torna in libertà «Non ricordo il sorpasso» 

Il cavese ascoltato dal gip che non ha rilevato gravi indizi di colpevolezza Il familiare di uno dei feriti: «Noi invece chiediamo giustizia per Raffaele»

«Sono rimasto sempre nella mia corsia e non ricordo di aver fatto sorpasso». Questa in sintesi la difesa di Marco Avagliano davanti al gip Alfonso Scermino del tribunale di Nocera Inferiore, chiamato a convalidare l’arresto del quarantasettenne cavese, indagato per l’omicidio stradale del diciassettenne Raffaele Rossi. Il Giudice delle indagini preliminari, pur avendo convalidato l’arresto ai domiciliari di Avagliano, ha ritenuto non sussistere i gravi indizi di colpevolezza. Il giudice, in questa fase, ha ritenuto che gli elementi raccolti non siano sufficienti a ritenere una condotta illecita da parte dell’indagato e quindi lo ha rimesso in libertà.
La decisione è stata accolta con perplessità e un familiare di uno dei sei giovani di Sant’Egidio del Monte Albino feriti nella Fiat Punto ha scritto su Facebook: «Oggi non è giunto ancora il momento per le polemiche, ma sono venuto a conoscenza tramite stampa della scarcerazione del signore di Cava, secondo il gip non vi sarebbero gravi indizi di colpevolezza. Noi chiediamo invece che sia fatta giustizia per Raffaele. Lo chiederemo mobilitando le istituzioni affinché sia fatta chiarezza, ma sopratutto perché queste cose non devono più accadere, nessun genitore deve piangere la perdita di un figlio».
Sul fronte difensivo si registra la posizione della difesa dell’indagato. «Il gip ha ritenuto che, allo stato, non vi fossero i gravi indizi di colpevolezza a carico del nostro assistito – afferma l’avvocato Ernesto Donatelo che difende Avagliano assieme alla collega Giovanna Coppola – e ha rimesso in libertà l’indagato, ritenendo necessari ulteriori accertamenti, soprattutto in ordine alla dinamica del sinistro stradale».
Avagliano ha riferito al Gip di essere profondamente provato e addolorato per quanto accaduto ma di essere rimasto sempre nella propria corsa di marcia senza invadere quella opposta e di non ricordare di aver effettuato sorpassi. In più, ha sostenuto di ricordare solo che all’improvviso si sarebbe ritrovato dei fari in faccia e poi il tragico impatto senza che avesse avuto neanche il tempo di azionare alcuna manovra. Il pm aveva chiesto l’obbligo di dimora, ma il gip ha ritenuto di liberarlo.
Ieri intanto si è tenuta l’autopsia sul cadavere di Raffaele. Ci vorranno alcuni giorni per conoscere gli esiti precisi. In settimana, invece, si terranno gli accertamenti del consulente del pm sia sulla Fiat Punto a bordo della quale viaggiavano i sei ragazzi di Orta Loreto, sia sulla Opel Astra, condotta da Avagliano e su cui viaggiavano altri due suoi concittadini.
Il diciottenne alla guida della Punto, Gaetano Vitolo, rimane in condizioni gravi ma stabili nel reparto di rianimazione all’ospedale di Nocera Inferiore. Nello stesso reparto un altro passeggero, seduto sul sedile posteriore della stessa auto, Emanuele C., di 17 anni, è in leggero miglioramento. Migliorano anche le condizioni degli altri feriti, i diciassettenni Luca S., Aurelio A. ed Emanuele C. e dei tre occupanti l’Astra, condotta da Avagliano, rimasto anch’egli leggermente ferito assieme ad altri due amici che erano in auto con lui.
Salvatore De Napoli
©RIPRODUZIONE RISERVATA