l'inchiesta

Autovelox, gli atti sulla gestione inviati al pm e alla Corte dei conti

L’Autorità anticorruzione boccia le procedure del Comune di Agropoli. Un dossier è all’esame della magistratura contabile e penale

AGROPOLI. L’Autorità anticorruzione conclude la sua indagine sull’autovelox di Agropoli e la sua procedura di aggiudicazione, inviando la propria delibera alla procura di Salerno e alla procura generale della Corte dei conti. Il documento dell’Autority guidata dal magistrato Raffaele Cantone è stato notificato al comandante della polizia municipale, al sindaco Franco Alfieri, al prefetto Salvatore Malfi e al consigliere regionale Alberico Gambino, che aveva segnalato all’Anac le criticità relative all’apparecchiatura elettronica.

Nel documento di 10 pagine, l’Autority sottolinea che «l’affidamento da parte del Comune dei servizi di gestione verbali per infrazioni al codice della strada, recupero crediti, riscossione coattiva e noleggio di apparecchiature per il controllo della velocità, è stato operato con una procedura non conforme alle previsioni del Codice dei contratti».

E precisa che «l’opzione di rinnovo espresso di un contratto è vincolata dal rispetto delle condizioni previste dal Codice e dalla giurisprudenza prevalente». E cioè: «Previsione negli atti di gara; rispetto delle medesime condizioni del contratto che si proroga; determinazione del periodo temporale, inserimento del loro valore nel calcolo ai sensi dell’articolo 29 del Codice dei contratti nel valore globale del contratto ai fini del calcolo delle soglie; analitica motivazione dovendosi chiarire le ragioni per le quali si sia stabilito di discostarsi dal principio generale di ricorso alla gara». «Nel caso in esame – si sottolinea nel provvedimento – le condizioni non appaiono rispettate». Inoltre si pone in risalto che «quando, come nel caso in esame, l’atto amministrativo determini il perdurare, anche parziale degli effetti dell’atto che intende revocare, quest’ultimo può comportare una sorta di novazione contrattuale per la quale è necessario rispettare le regole che ad essa accedono».

E ancora: si critica il ricorso alla “proroga tecnica” che «ha la funzione di assicurare la continuità di servizi essenziali per l’attività dell’amministrazione, nei casi in cui la stazione appaltante per ragioni imprevedibili non abbia concluso l’iter per l’individuazione del nuovo operatore». Pertanto la proroga operata dall’Ente «deve considerarsi impraticabile ove l’amministrazione la utilizzi per far fronte a propri difetti di programmazione o ritardi, concretizzandosi in tal caso una sottrazione al mercato di risorse in violazione dei principi generali che regolano l’affidamento di appalti, servizi e forniture pubblici». Per finire «la mancata acquisizione del Codice identificativo gara per i contratti sottoscritti prima del 7 settembre 2010 e che producano movimentazioni finanziarie dopo il 17 giugno 2011, come nel caso in esame, determina una violazione della legge e deve essere oggetto di comunicazione al prefetto».

Già in una precedente nota l’Anac aveva sollevato una serie di criticità sull’autovelox piazzato sulla Cilentana, tra gli svincoli Sud e Nord di Agropoli, in particolare sulla procedura di affidamento, chiedendo l’indizione di una nuova gara di appalto. Ora a occuparsi del caso saranno anche la procura di Salerno e la Corte dei conti.