Autorità portuali Caldoro cinguetta

«Con la rivalità tra Napoli e Salerno vince Civitavecchia». Il presidente della Regione sfugge al confronto di merito sui temi della riforma Lupi sollevati da Confindustria e dagli operatori del settore

Il presidente della Giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, sfugge al confronto di merito sui problemi sollevati da Confindustria Salerno e dalla comunità portuale sulla proposta di riforma del ministro Lupi, e si rifugia nel comodo dualismo Salerno-Napoli. In due tweet sulla portualità ha sostenuto prima che «con rivalità Napoli e Salerno vince Civitavecchia. Serve visione strategica e non locale. Portualità grande scommessa», e poi che «nessuno deve temere, 350 milioni trovati dalla Regione. Per i due nostri porti sono io il garante. È scelta fatta quando nessuno ci credeva».

Cosi come l’altro ieri invitava gli operatori portuali a confrontarsi con i mercati internazionali, ignorando che da Salerno ci sono collegamenti con il Mediterraneo, il Nord Africa, il Nord Europa, l’Asia, il Nord , il centro e il Sud America, anche oggi dimostra di non sapere che tra i primati del porto di Salerno c’è anche la capacità di spesa di finanziamenti per opere infrastutturali per un importo di 200 milioni di euro. Evidentemente altri prima di lui ci avevano già creduto. Dei 350 milioni a cui si riferisce Caldoro, la quota di finanziamenti europei destinati a Salerno, di cui si parla da due anni e che solo una settimana sono stati sbloccati, è di 70 milioni di euro da spendere e rendicontare entro il 31 dicembre 2015, pena la revoca. Una sfida contro il tempo che l’Autorità portuale di Salerno conta di poter vincere, sempre che ci sia ancora.