Autorità portuale Gli ostacoli alla Torre

Il comitato No Crescent: «L’area è ancora di proprietà del Demanio»

Tra gli intoppi per la costruzione della Torre dell’Autorità portuale ci sarebbe anche la mancata sdemanliazzazione dei suoli. Parola del comitato No Crescent che ha inviato una nota per fare chiarezza su una vicenda che non riguarda solo il Genio civile. «Si conferma che non risulta agli atti», afferma il dirigente regionale dell’Agenzia Dario Di Girolamo, «la procedura di sclassifica», iter mai avviato pur se ritenuto necessario dalla legge perché diretto alla nuova classificazione di un’area di natura demaniale. «Nell’attualità», conclude la nota, «le aree presentano la qualificazione giuridica di beni del Demanio Pubblico dello Stato». Il dirigente regionale ha chiesto, quindi, chiarimenti all’Autorità portuale e al Comune di Salerno che, come noto, ha rilasciato il permesso di costruire numero 15/TU per la Torre T2, fabbricato che rientra organicamente nel sub-comparto 1 denominato “CPS_1” ed è quindi assoggettato alle norme urbanistiche previste sia per enti pubblici che per privati. «Si vuole costruire su un bene demaniale, senza che siano state nemmeno avviate le imprescindibili procedure previste ai sensi dall’articolo 35 del Codice della navigazione», incalzano gli attivisti del No Crescent. E ancora: « Le gravi anomalie nel procedimento di sdemanializzazione del comparto edilizio hanno già portato all’apertura di un fascicolo penale per falso ideologico nei confronti del sindaco, di dirigenti comunali e di un funzionario della stessa agenzia del demanio di Napoli. Fatti e precedenti che giustificano il nervosismo di questi giorni dei protagonisti del contestato intervento urbanistico».