Auto riciclate, assolti due sarnesi

Marito e moglie ritenuti estranei al giro di vetture taroccate nell’area vesuviana

SARNO. Rispondevano di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e alla ricettazione e di intestazione fittizia di beni nell’ambito dell’operazione “Meccano”, i due coniugi sarnesi Benedetto Capuano e Marinella Cardella assolti con restituzione del garage finito sotto sequestro dai giudici dalla seconda sezione penale del tribunale di Torre Annunziata.

La sentenza di primo grado, che ha ribaltato le richieste di pena a sette anni di reclusione per la coppia, titolare di una salumeria, ha assolto anche Lucia Scarpa, locataria del garage incriminato. Il tribunale ha accolto la linea di estraneità ai fatti sostenuta dalla difesa, rappresentata in aula dall’avvocato Antonio Carrella del foro di Nocera Inferiore. Contestualmente i giudici hanno invece emesso una sequenza di condanne per gli altri coinvolti, confermando parte dell’impianto accusatorio costruito dai carabinieri di Torre Annunziata e Striano nei confronti di una organizzazione specializzata nei pezzotti di autovetture.

Il paganese Bernardo De Prisco è stato condannato a due anni e quattro mesi, come il nucleo dell’associazione, originario di Napoli e provincia: Pasquale Liguori, condannato a due anni e tre mesi, Pasquale Bacioterracino, due anni e tre mesi, Paolo Romano, un anno e sei mesi, Salvatore Reale, due anni e tre mesi, Alfredo Piemonte, tre anni e sette mesi.

I promotori del sistema criminale, secondo gli investigatori, erano Bacioterracino, Capuano Reale e i due sarnesi assolti, accusati di associazione a delinquere con i reati di ricettazione e riciclaggio. La coppia rispondeva in concorso con Scarpa del reato di intestazione fittizia di beni, fattispecie caduta completamente nel corso del dibattimento.

L’operazione “Meccano” eseguì diciassette ordinanze di custodia cautelare, dieci in carcere, sei agli arresti domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nelle città di Napoli, Striano, Santa Maria la Carità, Acerra e Pagani, provvedimenti emessi dal gip di Torre Annunziata su richiesta della procura di Torre Annunziata, con il lavoro investigativo svolto sul territorio dai carabinieri della stazione di Striano. I reati erano tutti concentrati tra gennaio e ottobre 2010, mettendo insieme 40 furti di autovetture, ricettazione e riciclaggio di pezzi meccanici e di carrozzeria, per un giro di denaro di 800mila euro.

Alfonso T. Guerritore

©RIPRODUZIONE RISERVATA