Ausino pronto a fare causa a Gonnella

Il Consorzio estromette il consigliere arrestato per estorsione e prepara la costituzione di parte civile nel processo

A meno di ventiquattr’ore dall’arresto per estorione di Emiliano Gonnella, una nota del presidente dell’ Ausino scarica il consigliere d’amministrazione, che nel giugno del 2011 era stato nominato vicepresidente, e annuncia che il consorzio (deputato alla gestione di risorse idriche) valuterà contro di lui la costituzione di parte civile nel processo. Per oggi è già convocata una seduta del consiglio d’amministrazione che lo estrometterà dall’organismo societario, poi si deciderà se costituirsi per chiedere il risarcimento dei danni, soprattutto d’immagine, provocati dalla sua condotta. Intanto la presidente Matilde Milite fa sapere che è stato il direttore generale del consorzio, avvisato dal dipendente che denunciava la richiesta estorsiva, a invitarlo a rivolgersi all’autorità giudiziaria per fare intervenire le forze dell’ordine. Così è stato: l’uomo, originario di Nocera, ha finto di acconsentire alla richiesta di denaro ma ha poi fatto intervenire i poliziotti del commissariato di Cava de’ Tirreni, che nel pomeriggio di venerdì hanno fatto scattare le manette e portato in carcere il dirigente ebolitano, noto per la sua candidatura alle ultime elezioni regionali (con Noi Sud) e per l’attuale ruolo di consigliere comunale di opposizione a Campagna, in rappresentanza di Fratelli d’Italia.

Tra oggi e domani si terrà l’udienza di convalida del provvedimento, e Gonnella potrà fornire al giudice delle indagini preliminari la sua versione dei fatti. Al dipendente del consorzio Ausino avrebbe detto che quei soldi (tremila euro) servivano per convincere l’altro consigliere d’amministrazione a non concludere con un licenziamento il procedimento disciplinare già aperto dei suoi confronti. Una versione che non ha convinto né l’interlocutore né le forze dell’ordine, che l’altro ieri lo hanno colto in flagranza mentre riceva una parte del denaro. Che Gonnella abbia millantato un potere in realtà inesistente lo conferma la nota inviata ieri alla stampa dalla presidente Milite: «È opportuno evidenziare – si legge – che l’iter procedurale che porta all’irrogazione di sanzione disciplinare è di esclusiva competenza della direzione aziendale. Nessun atto relativo al procedimento disciplinare e alla conseguente eventuale irrogazione di sanzione viene adottato dal consiglio d'amministrazione, in quanto si tratta di procedure ed atti di natura prettamente gestionale demandati alla direzione generale. Pertanto – conclude – le affermazioni attribuite al consigliere Gonnella relativamente a un suo ipotetico intervento nei confronti degli altri membri del cda per evitare il licenziamento al dipendente sottoposto a procedura disciplinare sono false e destituite di ogni fondamento».

Probabile che la stessa vittima dell’estorsione non abbia ritenuto credibile l’interessamento di Gonnella. Dopo aver riferito tutto al direttore generale del consorzio, ha finto di cedere al ricatto e ha versato un acconto di 2.200 euro; poi ha sporto denuncia e si è recato con la polizia all’appuntamento per il pagamento del saldo, nei pressi del casello autostradale di Nocera. Qui sono scattate le manette. (c.d.m.)

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