Aumentano i casi di tumore In campo la tecnologia

In crescita le patologie legate a cattiva alimentazione e inquinamento Interventi tramite il sondino e uno “spy laser” per eliminare i calcoli

Cresce sempre di più il numero di tumori che si sviluppano in organi che fino a pochi anni fa erano attaccati raramente. Lo sa bene Attilio Maurano, specialista in chirurgia d’urgenza, chirurgia vascolare e medicina dello sport, che dirige l’Unità operativa complessa di Endoscopia digestiva dell’Azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona”, la cui sede è all’ospedale di Mercato San Severino. Maurano fondò l’Unità operativa a San Severino nel 1990 e da allora ha il quadro chiaro della casistica dei tumori e degli organi maggiormente sensibili a patologie così aggressive.

Dottore Maurano, il centro di San Severino di cosa si occupa?

Ci occupiamo di molti interventi al pancreas, al fegato e al colon in endoscopia, utilizzando un sondino. Quest’anno più di 200 interventi sono stati effettuati alle vie biliari, tra calcoli e tumori benigni e maligni. Applichiamo anche molte protesi a causa di tumori e patologie che attaccano esofago, colon e duodeno.

Dunque interventi molto specifici?

Non solo. Ci occupiamo di tante altre patologie, come quelle collegate all’obesità, e curiamo il reflusso gastroesofageo. Abbiamo con noi uno specialista che si è formato per anni negli Stati Uniti.

La differenza con il Ruggi?

Noi al Fucito siamo la parte operativa, il Ruggi si occupa dell’emergenza con il sostegno della nostra équipe.

Quanti pazienti accoglie il suo reparto in un anno?

Mediamente 6mila. Il 10 per cento arriva per interventi al fegato e al pancreas in endoscopia. In genere accogliamo una trentina di persone al giorno.

Di quanto personale dispone?

Il reparto è costituito da sei unità in tutto.

Qual è la patologia tumorale più diffusa adesso?

Il tumore al pancreas, ci occupiamo di ameno due casi al mese diventando punto di riferimento, mentre fino a circa 7 anni fa ci trovavamo di fronte a un tumore al pancreas ogni anno.

A cosa è dovuto l’aumento?

All’effetto terra dei fuochi e alle relative conseguenze. Le cause sono diverse: alimentari e ambientali, legate all’inquinamento. La dieta mediterranea è stata abbandonata ma era corretta dal punto di vista alimentare, in quanto ora si assumono poche fibre e ci si espone a tumori dell’apparato digerente e in particolare del colon.

Che aspettative di vita si hanno?

In genere circa 6 mesi, massimo un anno. Ma non è detto, si può vivere anche 5 o 10 anni, molto dipende dalla tipologia tumorale.

Per due giorni si discuterà di endoscopia digestiva all’Ordine dei medici. Novità sul fronte tecnologico?

Al presidio di San Severino abbiamo un apparecchio all’avanguardia, lo spy laser digitale, siamo uno dei primi centri in Italia a sperimentarlo insieme alla Yale University, all’ateneo californiano e pochi altri. Entriamo nel fegato per via biliare con laser endoscopici, rompiamo i calcoli anche di 2 o 3 centimetri, per poi asportare i pezzetti con una sorta di canestrello.

Uno dei momenti più attesi del convegno?

Il gemellaggio con l’ateneo russo Jaroslav.

Marcella Cavaliere

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