Aule lasciate sporche dopo il voto

Pellezzano, in un plesso gli allievi in classe dopo le 11. Lezioni disertate a Capriglia

PELLEZZANO. Ieri gli alunni delle scuole primarie utilizzate come seggi sono tornati tra i banchi a svolgere regolarmente le lezioni dopo la pausa elettorale.

Questo, però, non è stato possibile in due plessi: quello di Capriglia, in via Santa Maria Amato, e quello di Pellezzano Capoluogo in via Giuseppe Di Vittorio. Bambini e genitori si sono trovati di fronte ad una spiacevole sorpresa: le aule erano disordinate con i banchi e le sedie accantonati vicino ai muri, i pavimenti erano sporchi complice la numerosa affluenza degli elettori, i servizi igienici, poi, rasentavano l’indecenza.

A Capriglia, i genitori hanno deciso di riportare i figli a casa, non reputando quell’ambiente salubre per un bambino. Nel plesso di Pellezzano, invece, i piccolo alunni sono giunti a scuola con il pullmino per cui la dirigente scolastica, Francesca Masi, non ha ritenuto opportuno rimandali indietro. L’operatrice scolastica addetta alle pulizie si è fatta carico dell’ulteriore lavoro di rendere accessibili aule e toilettes nonostante non le competesse, e gli alunni sono potuti entrare a scuola alle 11. La legge che regola le norme dell’edilizia scolastica al terzo articolo sancisce che «sono a carico dei Comuni l'onere per la realizzazione, la fornitura e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici da destinare a sede di scuole materne, elementari e medie». «Il Comune avrebbe dovuto far trovare ai bambini le aule in una condizione dignitosa» protestano i genitori. Dagli uffici comunali, però, fanno sapere che il compito di rimettere a posto le scuole era stato affidato ad una ditta esterna. «Rendere pulite le aule dopo le elezioni era competenza comunale, non basta demandare il compito ad un terzo. Sarebbe stato necessario, piuttosto, controllare che il compito fosse stato portato a termine - lamentano a gran voce i genitori degli alunni - Non si può essere superficiali quando si tratta della salute e dell’igiene di ambienti destinati ai bambini».

Martina Galdi