«Aule fatiscenti e non a norma»

Il “Caravan tour” dell’Usb a Salerno per denunciare lo stato in cui versano gli uffici del Tribunale

«Tante sceneggiate e colpi di teatro per l’inaugurazione di un archivio, solo intonacato e senza corrente elettrica, e per un palazzo con delle luci nuove ma senza un accesso. È il paradosso in cui viviamo». Si parla della cittadella giudiziaria. E Pina Todisco, responsabile nazionale Usb per la Giustizia, ci è andata giù pesante ieri mattina in assemblea presso il Tribunale di Salerno nell’ambito dell’iniziativa itinerante “Caravan Tour”. Una manifestazione che ha visto Salerno come quarta tappa e che il prossimo 18 ottobre sfocerà in uno sciopero nazionale preceduto da una manifestazione a Roma.

Riduzione del personale e blocco delle assunzioni – pare che non s’indica un concorso da oltre 15 anni – stipendi bloccati dal 2009, straordinari pagati con anni di ritardo con carichi e condizioni di lavoro al limite del sopportabile sono solo alcune delle questioni che gli impiegati del comparto Giustizia intendono far arrivare, per l’ennesima volta, sul tavolo del ministro Anna Maria Cancellieri attraverso la protesta. Ma soprattutto è di sprechi che si parla. Iniziando proprio da un caso locale che balza all’attenzione: «A Salerno – prosegue Todisco – il Comune paga un fitto, per il palazzo della Sezione Fallimentare in via Papio, che arriva a ben 25mila euro al mese, per una metratura di circa 1.200 mq (secondo stime di mercato, per tale metratura e dislocazione il prezzo dovrebbe aggirarsi sui 16mila euro circa - ndr). Ma bisognerebbe farsi un giro tra quelle mura per capire in che stato fatiscente è, tralasciando che alcune zone sarebbero addirittura non a norma se non inagibili. Ma nessuno se n’è mai preoccupato - aggiunge la delegata Usb – La spesa da parte del Comune, tra l’altro, è solo un anticipo, dato che il fitto sarebbe a carico del Ministero che, puntualmente, paga in ritardo, facendo accumulare un debito verso il Comune per diversi milioni d’euro». E poi incalza: «Ora, considerando che uno dei nostri maggiori problemi è proprio quello dello spazio, non sarebbe stato più saggio rivedere in maniera seria la legge sul nuovo riallocamento delle sedi? E non come l’hanno strutturata oggi, facendo tagli indiscriminati e chiudendo sedi fondamentali per il territorio come quella di Nocera». L’ultima stoccata va al sistema telematico, mai installato. «Esiste un ministro della Semplificazione – conclude Todisco – che non semplifica. Diversi ministeri sono passati al metodo telematico in maniera veloce, guadagnando soldi, spazio e tempo, snellendo pratiche burocratiche che in Italia, soprattutto per la Giustizia, sono lunghissime. I server del Ministero di Grazia e Giustizia, invece, risultano essere insufficienti per la mole di lavoro richiesta e soprattutto locati in spazi piccoli e inadatti. A gennaio, i server si surriscaldarono così tanto da mandare in tilt l’intero sistema per un giorno e mezzo. Se questo è normale…».

Emilio D’Arco

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