Atti medici in Procura

I pm hanno disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche

SALERNO. Saranno acquisite dalla Procura la cartelle cliniche dei residenti di Fratte e dei rioni collinari che negli anni scorsi sono morti o si sono ammalati di tumore, e che il comitato “Salute e vita” ha inserito in un elenco di duecento nomi consegnati ai carabineri del Nas.

I sostituti procuratori Roberto Penna e Silvio Marco Guarriello, che conducono il filone d’inchiesta sull’ipotesi di omicidio colposo, hanno disposto che tutta la documentazione medica di quei pazienti sia prelevata dagli ospedali in cui sono stati ricoverati e arrivi sulle scrivanie della Procura, per formare un enorme fascicolo su cui saranno poi chiamati a pronunciarsi i consulenti tecnici.

Saranno questi ultimi a dover dire quanto sia ipotizzabile il nesso di causalità tra le patologie che hanno portato ai decessi e l’inquinamento prodotto dalle fonderie. E fin dove ci si possa spingere nel supporre che, nel corso degli anni, i proprietari dello stabilimento abbiano man mano acquisito consapevolezza dei danni che si stavano provocando.

Non sarà un lavoro né breve né facile. Gli ospedali dove cercare le cartelle cliniche sono molteplici, la mole di documenti copiosa e non si esclude nemmeno che per approfondire le verifiche possa essere necessario riesumare alcune salme. Si conta che l’acquisizione degli atti possa essere completata per giugno, poi ci sarà da affidare le consulenze ai medici legali e attenderne l’esito. Intanto i nominativi al vaglio degli inquirenti potrebbero aumentare, perché dal comitato hanno già annunciato che al primo dossier ne seguirà un altro.

In quello consegnato alla magistratura il 2 maggio ci sono circa duecento nomi di persone che hanno contratto neoplasie o malattie collegate all’inquinamento atmosferico, accompagnati da un’indicazione delle zone della valle dell’Irno in cui si sono registrati i casi.

Una sorta di mappa della malattia e del dolore, che rappresenta anche in forma grafica la concentrazione di ammalati in alcune zone e chiede alla magistratura di intervenire in fretta. (c.d.m.)

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