Attestati compiacenti per le gare pubbliche Indagati 2 salernitani

Si tratta degli imprenditori Mario Esposito e Umberto Valitutto L’inchiesta della magistratura ha portato a cinque arresti

Due salernitani sono coinvolti nell’inchiesta romana sul rilascio dei certificati Soa, le attestazioni per partecipare a gare per lavori pubblici. Si tratta di due imprenditori indagati, a vario titolo e a piede libero, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso pubblico. I finanzieri del nucleo anticorruzione di Roma, in esecuzione all’ordinanza del gip Simonetta D’Alessandro, sono stati a Scafati da Mario Esposito, titolare della ditta Bmce, e a Palomonte, nell’Alto Sele, dove ha sede legale la società Futura 88 di cui è amministratore Umberto Valitutto, che si sarebbe rivolto alla società inquisita per ottenere l’agognata certificazione di qualità per concorrere ad appalti pubblici. Al centro dell'inchiesta c’è la Soa (Società di organismo di attestazione) Quadrifoglio, accreditata per il rilascio delle certificazioni necessarie in materia di appalti. All’organizzazione aziendale – che il gip definisce il fulcro dell’associazione a delinquere – si rivolgevano clienti da diverse parti d’Italia per ottenere le attestazioni. Gli indagati (cinque sono finiti agli arresti domiciliari, tra questi funzionari e imprenditori) riuscivano, attraverso un sistema di cessioni di rami di aziende qualificate, a rendere tutte le altre che si rivolgevano alla loro società, perfette, regolari e di qualità per competere in gare pubbliche per ottenere importanti lavori commissionati da vari enti pubblici. Le certificazioni – scrive il gip – sarebbero «risultate meramente cartolari: nella realtà veniva acquisito il solo certificato, privo dei requisiti oggettivi di capacità tecnica ed economica richiesti dalla norma per l’esecuzione di opere di importo superiore ai 150mila euro». L’operazione, denominata «Attestazioni trasparenti» ha interessato 27 persone e dalla capitale ha toccato Napoli, Salerno e Agrigento, in Sicilia. Per un imprenditore è scattata l’interdizione per quattro mesi dall’esercizio di attività imprenditoriali e professionali. I finanzieri hanno esaminato una vastissima documentazione, effettuato indagini tecniche (come il sequestro di un file Skype dal computer di uno degli indagati) e la raccolta di dichiarazioni rese da persone informate sui fatti. Dei due indagati salernitani, Esposito è considerato un contiguo di Dario La Veglia, amministratore della Soa Quadrifoglio, per conto del quale seguiva la vendita di rami di azienda alle imprese cessionarie, per effetto delle quali ottenevano il rilascio delle attestazioni di qualificazione. L’imprenditore Valitutto, invece, cinque anni fa ad ottobre, otteneva per il tramite della stessa società l'attestazione di qualità, particolare emerso dall’esplorazione del file Skype sequestrato ad un indagato.L’operazione della Guardia di Finanza è il prosieguo delle indagini che, nel corso del 2013-2016, sempre in materia di illecite attestazioni di qualificazione, hanno portato complessivamente alla denuncia di 236 soggetti, all’applicazione di dieci misure cautelari personali nei confronti di professionisti e imprenditori e di un’alta carica della ex Autorità di vigilanza dei contratti pubblici, all’applicazione di 29 misure interdittive ed al sequestro preventivo di beni per un valore di 7,1 milioni di euro.

Massimiliano Lanzotto

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