Attacchi ai commissari Il dossier Dda al Riesame 

L’Antimafia ha allegato agli atti anche le critiche di Aliberti al prefetto Basilicata I giudici dovranno decidere sulle esigenze cautelari per l’ex sindaco di Scafati

SCAFATI. Gli attacchi social di Pasquale Aliberti alla Commissione ministeriale entrano nella relazione che la procura Antimafia ha depositato al Riesame nei giorni scorsi, in vista dell’udienza del prossimo 3 luglio, quando i giudici dovranno valutare le nuove esigenze cautelari per l’ex sindaco di Scafati, e gli esponenti del clan Gennaro e Luigi Ridosso. Alla Dda in questi mesi non è passata inosservata l’attività su Facebook di Aliberti, tanto che lo scorso 3 aprile gli uomini della Dia, con l’ausilio di un consulente informatico, sequestrarono tutti i dati telematici dei supporti elettronici in uso all’ex amministratore e alla moglie Monica Paolino, consigliera regionale in quota Forza Italia, entrambi indagati nell’ambito dell’operazione “Sarastra” e accusati del reato di scambio elettorale politico mafioso.
La questione però va scissa. Non si tratta infatti di un’operazione doppione, ma di una vera e propria analisi dei testi scritti da Aliberti, in veste di “libero cittadino scafatese” come ama lui stesso definirsi, contro la gestione dell’Ente di Palazzo Mayer da parte della triade. Il politico di Forza Italia, a più riprese, ha parlato di Comune diventato un “nominificio”, contestando alla Commissione guidata dal prefetto Gerardina Basilicata di aver messo in campo provvedimenti molto lontani da quel “ripristino della legalità” annunciato in ogni atto ufficiale firmato dai commissari nominati dal Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella.
Infine, non sono state sottovalutate nemmeno le critiche rivolte a Giuseppe Rocco, caporeparto presso il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche di Campania, Molise, Puglia e Basilicata, già componente della Commissione d’Accesso che si era insediata in Municipio nel 2016 prima dello scioglimento dell’Ente e ora attuale supervisore di tutti gli appalti pubblici di Palazzo Mayer. Materiale corposo, su cui la procura Antimafia intende puntare parecchio, dimostrando l’influenza di Aliberti sull’opinione pubblica, nonostante non sia più sindaco e non abbia voglia di ricandidarsi a primo cittadino.
Anche su questo aspetto, dunque, si baserà la probabile richiesta d’arresto che la Dda è pronta a richiedere per l’ex primo cittadino, nonostante la Cassazione, lo scorso 8 marzo, aveva richiesto una misura alternativa al carcere per Aliberti, oltre che per i due Ridosso.
Il resto del dossier presentato dall’Antimafia sarà incentrato soprattutto sulla figura di Monica Paolino, moglie di Aliberti e attuale consigliera regionale, e sulle nuove prove come gli incontri tra i fedelissimi di Aliberti (il fratello imprenditore Nello e l’ex staffista comunale Giovanni Cozzolino) e gli imprenditori Giuseppe e Raffaele Maurelli.
Domenico Gramazio
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