Atena: sigilli ai depuratori

Operazione del Noe, denunciato l’assessore all’ambiente

ATENA LUCANA. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Salerno, agli ordini del capitano Giuseppe Ambrosone, hanno sequestrato ad Atena Lucana i due impianti di depurazione di proprietà del Comune. I militari, insieme ai colleghi della stazione di Atena e con il supporto tecnico dell’Arpac Salerno, hanno eseguito il decreto del gip del tribunale di Sala Consilina, Antonio Tarallo, dopo l’inchiesta coordinata dal procuratore Amato Barile e dal sostituto Michele Sessa.

Denunciate due persone. L’assessore comunale all’ambiente e responsabile dei servizi ambientali, per omissione in atti d’ufficio, perché ometteva di richiedere alla Provincia - settore ambiente - l’autorizzazione allo scarico nel canale “Barre”, affluente del fiume Tanagro, delle acque reflue urbane provenienti dagli impianti di depurazione comunale, atto da compiersi senza ritardo per ragioni di igiene e sanità, nonostante la formale diffida emessa dalla Provincia, per un impianto ad oggi sprovvisto di autorizzazione; e il legale rappresentante della società affidataria del servizio di manutenzione e conduzione dei depuratori, per frode in pubblica fornitura, perché non provvedeva alla pulizia delle griglie, alla raccolta del “vaglio” e al suo smaltimento mediante trasporto in discarica autorizzata, all’adozione di tutte le misure idonee ad eliminare la presenza di topi, o di altri animali molesti, non effettuava le necessarie operazioni di derattizzazione e disinfezione, e non inviava le relative certificazioni al comune di Atena Lucana; e per violazioni del Codice dell’ambiente, poiché abbandonava, depositava in modo incontrollato e immetteva nelle acque superficiali del canale “Barre” i fanghi provenienti dal trattamento delle acque reflue urbane.

Il sindaco di Atena è stato nominato custode giudiziario degli impianti comunali di depurazione.

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