Asta “anomala”, scatta un’inchiesta 

Il sindaco segnala in Procura presunte irregolarità nella vendita di un immobile di proprietà dell’amministrazione comunale

C’è qualcosa che non va nelle aste del Comune per la vendita di alcuni immobili. Lettere anonime, probabili errori gestionali e presunti favoritismi. Aspetti e circostanze che hanno spinto il sindaco Servalli a interessare la Procura di Nocera Inferiore. A rendere pubblica la vicenda un post su Facebook di ieri mattina, ma – riportano fonti interne al Comune metelliano – la cosa era già stata affrontata dal primo cittadino qualche giorno fa. I fatti risalgono allo scorso 8 febbraio, data ultima per la ricezione da parte dell’ufficio protocollo delle offerte dei privati per l’acquisto di un immobile in via della Repubblica. Una sola l’offerta pervenuta, almeno poco prima dello scadere del termine fissato, finché una seconda busta – contenente altra proposta – viene consegnata agli addetti dell’ufficio. A questo punto è la segnalazione anonima sul social network a spiegare minuziosamente gli sviluppi. «Arrivata altra offerta è stato chiesto alla incolpevole addetta di riavere la busta con la prima offerta già precedentemente protocollata. La sfortunata ha acconsentito all’ordine impartitole, dopo aver strappato la busta ricevuta, l’offerta è stata sostituita con altra più vantaggiosa, addirittura sigillandola al momento con la ceralacca fornita dall’ufficio».
A confermare che qualcosa sia accaduto è il sindaco in persona, sui contenuti invece massimo riserbo. «C’è un segreto istruttorio e non posso esprimermi», ha riferito Servalli. «Si tratta di fatti e circostanze avvenuti in un periodo nel quale per ragioni personali non ero in città– ha poi spiegato il primo cittadino – Ho convenuto con il segretario generale Vincenzo Maiorino di comunicare i fatti alla Procura per ipotesi di reato». A spiegare l’accaduto ci sarebbe infatti una relazione puntuale dei dipendenti e funzionari dell’ufficio. Al di là delle indagini della Procura, il sindaco si è detto fiducioso sulla pacifica risoluzione del problema parlando di “bolla di sapone” per un mero errore materiale a livello gestionale.
Non potevano mancare le rimostranze da parte dell’opposizione. Nello specifico il capogruppo di Forza Italia, Antonio Barbuti, e il consigliere di “Responsabili per Cava”, Pasquale Senatore, hanno scritto al segretario generale, in qualità di responsabile della trasparenza ed anticorruzione. Per i due consiglieri di minoranza è infatti necessario conoscere quali provvedimenti saranno adottati, a partire magari da un’indagine interna.
«Gradiremmo conoscere con ragionevole urgenza, attesa la gravità dei fatti – scrivono i consiglieri – il nome del cittadino che ha consegnato la prima busta, l’ora della consegna del plico e se è possibile confermare quanto accaduto in quei concitati momenti attraverso l’esame della video sorveglianza».
Giuseppe Ferrara
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