ECONOMIA

Assunzioni nel privato: settembre nero

Cala del 23% la richiesta di manodopera in Campania malgrado la lenta ripresa delle attività produttive dopo il lockdown

Sono 25.630 le assunzioni previste in Campania per il mese di settembre, il 23% in meno rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Un dato drammatico che la dice lunga sugli effetti del lockdown sull’occupazione nel settore provato. Il dato è contenuto nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che analizza i fabbisogni delle imprese, dal punto di vista occupazionale. Leggendo il report si prospetta un riavvio delle attività in vista dell’autunno particolarmente cauto, quindi, ma segnali di ripresa si evidenziano per le costruzioni e le industrie alimentari. Ci sarà dunque una lenta ma graduale ripartenza dal punto di vista produttivo, sempre che l’emergenza sanitaria non induca il Governo ad un nuovo lockdown in particolari settori che potrebbe essere fatale per l’economia. Che, solo ora, si sta riprendendo dopo lo stop imposto, causa pandemia. Molte aziende, difatti, sono tornate a produrre a pieno ritmo, dopo le difficoltà dell’inizio. E, con il ritorno dell’export, che a Salerno è una delle maggiori voci nel panorama imprenditoriale, sicuramente le prospettive per il prossimo futuro saranno migliori. Altro aspetto è quello dell’occupazione: qui il dato è negativo, malgrado la ripresa in atto, soprattutto in Campania.

La carenza di figure professionali. Nel frattempo, analizzando la documentazione viene fuori come il dato che non è affatto mutato, invece, sia la difficoltà a reperire figure professionali specializzate, che in Campania s’attesta al 29,6 sul totale, vale a dire quasi un terzo delle assunzioni messe in cantiere. Anche in tempo di Covid, dunque, le aziende, in molti casi, non riescono a trovare alcune tipologie, come operai specializzati in vari settori.

La situazione in Italia. Anche a livello nazionale il mercato del lavoro risente della crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria. Le assunzioni previste dalle imprese sono oltre 310 mila, vale a dire il 28,7% in meno rispetto a settembre del 2019. Le prospettive economiche, del resto, sono caratterizzate dall’incertezza soprattutto per quanto riguarda gli andamenti dei mercati internazionali, tanto che anche per il trimestre settembre-novembre si prevede un flusso di assunzioni in flessione rispetto all’analogo periodo del 2019 ed aumenta la quota delle imprese (dal 49,1% di giugno al 64,9% di agosto) che prevedono il recupero dei livelli produttivi pre-covid non prima di giugno 2021.

I settori produttivi in ripresa. Per il mese di settembre segnali di ripresa arrivano dalle industrie alimentari e dalle costruzioni, settori che con quasi 11mila e oltre 34mila entrate previste, rispettivamente, contengono la flessione e si avvicinano molto ai livelli dell’anno precedente.

Mestieri più richiesti. È inoltre in netta crescita la difficoltà di reperimento per alcune delle principali professioni di sbocco dei due comparti: è il caso degli artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari (3.680 assunzioni, nel 43,7% dei casi difficili da reperire, +7 punti su settembre 2019) o degli artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento di strutture edili (13.190 entrate, il 29,6% difficili da reperire, +4 punti) e degli artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (11.870 entrate, 49,9% la difficoltà di reperimento, +7 punti).

Imprese in crisi. La scarsa domanda sui mercati internazionali penalizza, invece, le prospettive occupazionali del sistema moda, così come quelle della filiera dei turismo sono negativamente condizionate dalla caduta dei flussi turistici dall’estero. Le micro e piccole imprese (1-49 dipendenti), soprattutto nei comparti manifatturieri e delle costruzioni, sembrano reagire meglio in questa fase di lenta ripresa contenendo le perdite occupazionali programmate per il mese di settembre al -25,5% (rispetto al 2019), mentre per le medio-grandi (50 e oltre) il calo previsto è più ampio (-33,3%). Meglio della media nazionale si prospetta l’andamento delle assunzioni a settembre per le regioni del Sud e Isole e per il Nord Ovest, mentre più negative sono le previsioni delle imprese del Nord Est e del Centro.

Gaetano De Stefano