VELENI A SALERNO PULITA

Assunzioni e altri sospetti: spunta anche un ex “coop”

Caos alle visite per 26 interinali, arriva la polizia: c’è il presidente di una “sociale”

SALERNO - Figli e familiari di dipendenti (anche dirigenti) della società partecipata. Un gruppo di sette che arriva tutto da Giovi. E, soprattutto, anche l’ex presidente di una delle cooperative sociali finite nell’inchiesta della Procura che sta facendo tremare il Comune di Salerno. La lettura dell’elenco degli aspiranti interinali da assumere per i prossimi tre mesi a Salerno Pulita è stata solo la conferma di quello che stava accadendo sotto gli occhi dei lavoratori. Contatti dalla società interinale che si è aggiudicata il servizio, infatti, il primo gruppo di aspiranti addetti allo spazzamento da impiegare dall’11 luglio fino a metà settembre si è presentato di buon ora nella sede della in house alla zona industriale per sostenere le visite mediche di idoneità al lavoro. Facce note, voci che circolano e, soprattutto la presenza di cinque del gruppo dei “facilitatori”: la bomba è esplosa. Sul posto, infatti, sono giunte numerose persone.

Con animo “bellicoso”: prima sono state distrutte alcune delle provette per i prelievi, poi i facilitatori si sono spostati nel capannone della società dove la tensione, con il passare dei minuti, è salita sempre di più, tanto che l’amministratore unico della partecipata, Vincenzo Bennet , ha chiesto l’intervento della polizia che per ore è rimasta ad ascoltare e osservare. «Sono assunzioni pilotate, chi doveva sapere è stato avvisato per tempo», accusano i facilitatori e alcuni lavoratori della partecipata. «Come è possibile che con un bando scaduto solo pochi giorni fa, la società interinale che ha sede a Pozzuoli aveva già pronte le liste di lavoratori di Salerno che, guarda caso, avevano già tutti i requisiti». Molti salernitani hanno già conosciuto queste persone che sono state chiamate in forma volontaria (con la previsione di un rimborso spese di 400 euro) per la campagna di comunicazione della nuova raccolta differenziata e la consegna dei carrellati del vetro. I 26 addetti alla raccolta e allo spazzamento per cui Salerno Pulita si è rivolta a un’agenzia per lavoro, invece, servono per colmare i vuoti in organico che si determinano con le ferie dei dipendenti.

Ma la partecipata, adesso, è intenzionata ad andare avanti. «Non possiamo consentire scandisce Bennet - che l’arroganza di qualcuno che urla eviti che vengano svolte procedure di legge. Ho sospeso le visite di ieri solo per una questione di buon senso. Fare il volontario in questa campagna di comunicazione non significa avere un’assunzione né alcun titolo. Noi dobbiamo garantire il servizio con gli standard di tutto il resto dell’anno per cui, come fanno tutte le società partecipate d’Italia, ricorro al lavoro in somministrazione per l’estate. Si fa confusione rispetto al passato». Stando ai numeri, nei prossimi mesi, l’organico della società in house scenderà sotto le 400 unità. «Qualsiasi iniziativa legata al personale provenga da Salerno Pulita si grida sempre alla rivoluzione, c’è sempre una norma non rispettata, un’assenza di trasparenza - tuona Bennet - . Non se ne può più, si cerca sempre di strumentalizzare le vicende di Salerno Pulita, società che, a mia memoria, vince le cause di lavoro, non ha ricorsi su bandi di gara o assegnazioni. Quindi è una società che rispetta le regole da sempre ma mi rendo conto che è una società che, per le sue funzioni e per il servizio che svolge, crea confusione».

Se la procedura di inserimento dei 26 non si ferma, Bennet è invece pronto a stoppare il progetto dei facilitatori in scadenza il 26 luglio. «Non c’è preferenza per nessuno. È stata scelta la società che, su tre, ha fatto il preventivo più basso. Non c’è selezione diretta di Salerno Pulita, questi lavoratori arrivano in somministrazione e non ci sarà nessun diritto acquisito per il futuro. I facilitatori - ribadisce terminato il periodo di sensibilizzazione non hanno più alcun diritto. Ma se devo avere in casa gente che, da semplici facilitatori, ha creato il caos, non credo di voler continuare il progetto perché non sono persone che meritano di lavorare per Salerno pulita. Se hanno aderito al progetto sperando di mettere un piede nella società, per me, si può concludere qui».

Eleonora Tedesco