«Assumere droga e alcol è normale»

E uno studente su cinque ritiene che non sia da condannare chi fornisce prestazioni sessuali per ottenere qualcosa in cambio

Oltre il 30 per cento di giovani studenti salernitani non ritiene che si debbano condannare azioni come l’abuso di alcolici e superalcolici, il gioco d’azzardo e il consumo di droghe leggere. Sono questi alcuni dei dati che saltano all’occhio consultando i risultati di un sondaggio effettuato su 190 studenti della provincia, con un’età compresa tra i 16 e i 17 anni. Le rilevazioni rientrano in un ben più ampio e articolato progetto promosso da Legambiente e finanziato dalla Presidenza del Consiglio: “Ricominciamo dalla Bellezza, diamo la parola ai Giovani”, iniziato nel 2016, che ha coinvolto circa 2000 studenti della Campania.

Dopo numerose attività sul concetto di bellezza applicato non solo all’estetica e di sviluppo sostenibile del territorio, i risultati del sondaggio sono stati analizzati ieri mattina presso la sede dell’istituto Alfano I. Tantissimi i giovani che hanno partecipato all’incontro-dibattito con il sociologo Rosario D’Angelo che ha illustrato i dati emersi su base provinciale. Un elemento di valutazione importante si evince dalla percezione del gioco d’azzardo che per oltre il 40 per cento dei ragazzi non viene considerato un comportamento illegale, nonostante le numerose campagne informative sul divieto per minori. Altro dato rilevante riguarda la corposa fetta di giovani intervistati (21,7 per cento) che non ritiene un atteggiamento da condannare quello di concedere prestazioni sessuali in cambio di qualcosa; oltre il 32 per cento dei ragazzi, poi, non percepisce come decisamente sbagliato il ricorso alle cosiddette raccomandazioni. In merito all’assunzione di alcol e sostanze, quasi il 37 per cento ritiene normale abusare di alcolici e superalcolici, mentre oltre il 40 per cento non condanna il consumo di droghe leggere. In relazione al rapporto con le istituzioni, viene rimarcato lo scollamento tra i giovani e la politica. Il 98 per cento delle risposte contempla una totale, o quasi, assenza di fiducia verso i partiti, mentre soltanto il 13 per cento si fida degli amministratori della città; reggono, invece, la scuola e la chiesa che conquistano rispettivamente la fiducia di oltre il 50 e il 40 per cento dei ragazzi.

Dal sondaggio è possibile avanzare considerazioni anche sulle abitudini associative. Il 16 per cento di loro non partecipa a nessun tipo di realtà associativa; la maggior parte di coloro che invece sono attivi nell’associazionismo, si interessano ad attività sportive (41 per cento) o ad attività culturali (15,4 per cento); molto basso invece il dato che riguarda le attività all’interno dei settori di volontariato. Grande soddisfazione da parte della dirigente Elisabetta Barone che ha voluto sottolineare come ragionare su questi argomenti possa «offrire ai giovani strumenti più affinati rispetto alla capacità di discernimento verso pratiche illegali non percepite come tali e pratiche ai limiti della legalità considerate erroneamente comportamenti corretti». All’incontro era presente Mariateresa Imparato, appartenente alla segreteria regionale di Legambiente, che ha spiegato quanto impegno ci sia stato dietro il progetto che ha coinvolto tanti volontari che hanno accompagnato i ragazzi in una serie di attività rientranti nell’alternanza scuola lavoro: «Efficacissimi – racconta Imparato – sono stati gli incontri con imprenditori che sono riusciti a valorizzare le proprie imprese in tempi di crisi e che, grazie anche ad azioni di sviluppo sostenibile, continuano a creare posti di lavoro».

Ha partecipato anche Riccardo Cristian Falcone di Libera Salerno, il quale ha messo in risalto la necessità di continuare a lavorare rispetto alla destrutturazione dell’atteggiamento mafioso che si colloca al centro di numerosi dibattiti intorno al mondo giovanile e che costituisce uno dei fenomeni più difficili da debellare anche a causa della sponsorizzazione di personaggi presentati ancora come degli eroi.

Rossella Fusco

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